La Russia avverte: non permetteremo nuove aggressioni in Caucaso

Il presidente Medvedev ha firmato al Cremlino i trattati di amicizia e cooperazione militare con le repubbliche georgiane separatiste dell’ Ossezia del sud e dell’Abkhazia. Accuse alla Nato: vuole la Guerra fredda

La Russia avverte: non 
permetteremo nuove 
aggressioni in Caucaso

Mosca - Il presidente russo Dmitri Medvedev ha firmato oggi al Cremlino i trattati di amicizia e cooperazione (anche militare) con le repubbliche georgiane separatiste dell’ Ossezia del sud e dell’Abkhazia, rappresentate dai loro "presidenti" Eduard Kokoity e Serghei Bagapsh. Medvedev ha anche lanciato un monito: "La ripetizione di un’aggressione da parte della Georgia porterebbe ad una catastrofe su scala regionale. Noi non permetteremo una nuova avventura militare e nessuno deve illudersi su questo".

Per il leader del Cremlino la firma dei trattati è "un avvenimento storico", "una logica conseguenza degli avvenimenti avvenuti nella regione a partire dagli anni novanta e senz’altro la continuazione di quegli sforzi che la Russia ha fatto dall’8 agosto". L’obiettivo delle nostre azioni era quello di frenare gli aggressori georgiani, di ristabilire la pace e la stabilità nel Caucaso e di creare le condizioni per lo sviluppo libero e democratico del popolo abkhazo e dell’Ossezia del sud", ha dichiarato Medvedev. Per il capo dello Stato, la firma dei documenti "è l’inizio della formazione della base giuridica per i rapporti bilaterali tra Russia, Ossezia del sud e Abkhazia sulla base del diritto internazionale". I trattati, ha sottolineato Medvedev, prevedono la cooperazione in vari campi, compreso quello militare.

Il Cremlino critica la Nato La visita in Georgia da parte di una delegazione ad altissimo livello della Nato, guidata dal segretario generale Jaap de Hoop Scheffer, ha un carattere "anti-russo" e dimostra la "mentalità da Guerra fredda" che sussiste in seno all'Alleanza Atlantica: è quanto si afferma in un duro comunicato diramato oggi dal ministero degli Esteri di Mosca. "Riteniamo che, nelle attuali circostanze, la missione della Nato a Tbilisi sia intempestiva e non assecondi gli interessi di una stabilizzazione nella regione", recita la nota. "Le decisioni prese in tale occasione hanno confermato come nella Nato siano ancora operanti i riflessi dell’epoca della Guerra fredda sul genere noi e loro, oppure amici e nemici".

All’Alleanza la Russia imputa inoltre di aver voluto effettuare una stima dei danni di guerra soltanto in territorio georgiano, senza visitare allo stesso scopo l’Ossezia del Sud, provincia ribelle della quale il Cremlino ha unilateralmente riconosciuto l’indipendenza al pari di quella dell’altra entità secessionistica, l’Abkhazia. «Anti-russo», in particolare, sarebbe stato il sopralluogo compiuto da de Hoop Scheffer nella strategica città di Gori, nel centro della Repubblica caucasica, teatro durante il conflitto dei combattimenti più aspri.

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