Lallarme attentati scatta in contemporanea con quello per il bioterrorismo. E a Milano allospedale Sacco si prepara il bunker anti-materiale radioattivo. Per capirci uno di quei laboratori blindati proprio come quelli americani ad alta sorveglianza strategica che si vedono nei film, dove i tecnici devono entrare protetti da scafandri con boccagli per lossigeno. In modo da non aver contatti con lesterno.
«Una condizione che può non essere facilmente tollerata e scatenare crisi di claustrofobia - spiega Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia del Sacco -, ecco perché stiamo addestrando il personale: tutti a un livello generale e un biologo, un medico e quattro tecnici, a uno più specializzato cosiddetto di prima fila. Devono apprendere come entrare, vestirsi, decontaminare e spogliarsi. Anche la manovra più semplice, come respirare sotto pressione dossigeno, in questa cabina non è tale, per esempio non ci si può sfilare la mascherina di colpo anche se si è in preda a un attacco claustrofobico».
Il personale al termine dei corsi daddestramento sarà in grado, qualora scattasse lallarme per un campione ad altissimo pericolo, di mettersi al proprio posto in pochi minuti. «È stata la protezione civile a dotarci di questo bunker di livello P4 (il massimo demergenza, negli Stati Uniti non è ospitato negli ospedali e nemmeno nelle università bensì nei laboratori governativi), bunker che qui è stato posizionato accanto al Laboratorio di microbiologia», continua lesperta. La cabina blindata da quandè pronta? «Da due mesi - risponde Maria Rita Gismondo - ma non sarà operativa prima della fine di settembre o degli inizi dottobre, perché cè stato bisogno di collaudi sofisticatissimi. Nel frattempo poi il laboratorio si sta dotando di reagenti di livello P3 come quelli per il vaiolo, le febbri emorragiche, linfluenza aviaria e il virus Ebola. Ne siamo sprovvisti perché si tratta di test che non effettuiamo di routine».
Ma lattività del Laboratorio di microbiologia del Sacco, centro di riferimento nazionale per lanti-bioterrorismo e per le emergenze infettivologiche, non finisce qui. Sempre Maria Rita Gismondo sta collaborando, ormai da due anni, con laeronautica militare: tiene dei corsi allistituto di Medicina legale dellaviazione a Linate e al reparto di Pratica di Mare.
Il Sacco è pronto contro le minacce biologiche
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