Salute

Quando avrai finito di leggere questo articolo smetterai di fumare

Ecco le quattro mosse di Max Pemberton per dire basta alle sigarette: i fumatori raccoglieranno la sfida?

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“Basta, smetto di fumare”. Quante volte abbiamo detto questa frase o l’abbiamo sentita pronunciare da qualche nostro famigliare o amico? E quante volte abbiamo o hanno fallito? Tante, troppe. Ma con l’anno nuovo alle porte è tempo di buoni propositi. E questo è anche capace di salvarti la vita.

A dare quella spintarella in più – che serve sempre in questi casi – ci pensa il dottor Max Pemberton sulle pagine del Daily Mail. Psichiatra ed editorialista dei principali quotidiani d’oltre Manica, Pemberton racconta la sua stessa esperienza da ex fumatore: dopo anni di promesse e di fallimenti, ha redatto un programma basato sulla terapia cognitivo-comportamentale per dire basta al fumo.

“Mi piaceva fumare. O almeno così pensavo. Come medico ero a conoscenza dei pericoli, ma questi non mi fermavano di certo. Il solo pensiero di smettere mi intristiva: non volevo rinunciare a qualcosa che mi divertiva. Ero nei guai: amavo il fumo, ma sapevo che mi stava uccidendo” racconta Max Pemberton. L’uomo, ricordando anche due decessi in famiglia a causa di cancro e la preoccupazione della madre per il suo vizietto, si è armato di buone intenzioni, seppellendo pacchetti e accendini.

“Per diversi anni ho lavorato con tossicodipendenti. Molto delle sensazioni che provano erano terribilmente simili alle cose che avevo sentito i miei pazienti, che curavo con la CBT (terapia cognitivo-comportamentale (CBT). Avrei potuto utilizzarla, questa volta, per aiutare me stesso”. Così è stato e ha funzionato.

La sua ricetta anti-bionde consiste in una serie di esercizi concatenati tra loro che ci portano a rivalutare il malsano rapporto con la sigarette, dopo aver anzitutto sfatato il falso mito della nicotina come miglior alleato contro lo stress. Ecco qui i quattro ingredienti della panacea contro il

538em;">vizio del fumo:

  1. Scrivere un elenco di che cosa ti piace delle sigarette e il perché. “È importante che il fumatore esamini i benefici che ritiene di avere fumando, come il sentirsi più sicuri o rilassati. D’altro canto, perché fumare senza trarne vantaggi? Perché farlo sennò?”.
  2. Scrivere una lista delle cose che impediscono di smettere. “Fumare è qualcosa che si fa senza rendersene conto il più delle volte; è facile creare falsi miti sul perché lo si fa. Cosa ti ferma dal dire basta, cosa ti fa paura?”.
  3. Tornare al primo step e annotare tutti i vantaggi di diventare un ex fumatore. “Di colpo la lista stilata inizialmente è fatta solo di illusioni. Le ragioni addotte sono tentativi della mente di giustificare qualcosa che non ha senso, che fa male e che provoca tumori e la morte”. E qui Pemberton parla di dissonanza cognitiva, quel fenomeno di conflitto della psiche umana che porta a trovare motivazioni “razionali” (in realtà prive di fondamenti logici) per giustificare qualcosa.
  4. Fare finta, per due volte, di essere un avvocato. Nella prima causa bisogna difendere il fumo, mentre nella seconda si deve condannarlo, sottolineando quando sia controproducente. A disposizione delle rispettive tesi le due liste compilate in precedenza. “L’esercizio 4 ti fa capire cosa accade dentro la testa di un fumatore. E, si spera, serve soprattutto per osservare la situazione con obiettività, un’arma in più per iniziare a dire basta”.
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