Sanità Il centro contro gli aborti: «Sosteneteci, non abbiamo soldi»

«Siamo agli sgoccioli, non ce la facciamo più». È l’appello presentato dalla direttrice del Centro di aiuto alla vita Mangiagalli, Paola Marozzi Bonzi, per dare una mano alle donne che altrimenti vorrebbero interrompere la gravidanza. «Ormai abbiamo consumato tutte le risorse - ha detto - anche quelle che non abbiamo mai avuto. L’anno scorso abbiamo speso oltre un milione e 800mila euro, ma per un sostegno minimo alle donne che interrompono la gravidanza servirebbero almeno 3 milioni». «Abortire o tenere un bambino è una scelta - spiega - Ma per scegliere occorrono delle opzioni, che nella maggior parte dei casi non vengono date. Sei donne su 10 non possono portare avanti la gravidanza per una serie di problemi anche economici. E questa per me è una barbarie. Vanno ad abortire e piangono. Vogliamo avere la possibilità di essere un’alterntiva».

Per questo l’appello alle istituzioni della città: «Le istituzioni non ci lascino soli». Tra le forme di sostegno alle donne su cui il centro chiede aiuto ci sono il sussidio di 200 euro mensili erogato per 18 mesi alle donne (da alzare a 300 euro) e la disponibilità di alloggi.

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