La sapienza sotto la lente

Baruch Spinoza nacque ad Amsterdam il 24 novembre del 1632 da genitori ebrei. Fu inizialmente educato nella comunità ebraica della città, ma nel 1649, in seguito alla morte del fratello Isaac, abbandonò gli studi per aiutare il padre nell’attività commerciale. Nel 1654 la sua sete di conoscenza lo portò però a frequentare la scuola di latino di Franciscus Van den Enden, dove cominciò a entrare in contatto con le tematiche filosofiche allora attuali, tra cui le opere di Cartesio. Nel 1656, a 24 anni, la comunità ebraica lo scomunicò ed espulse, «per abominevoli eresie», di cui la principale sarebbe stata il non credere all’immortalità dell’anima. Nello stesso anno fu costretto a lasciare la casa del padre e, dopo un breve periodo, anche Amsterdam. Si stabilì quindi in un villaggio vicino a Leida.

E da lì si trasferì infine all’Aia, dove visse fino alla morte, mantenendosi con il lavoro di tornitore di lenti e rinunciando anche a una cattedra propostagli ad Heidelberg. La sua prima opera, pubblicata all’età di 29 anni, fu Principi della filosofia di Cartesio. La sua opera di maggior rilievo è l’Ethica more geometrico demonstrata.

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