Scala, quattro operai infortunati «Colpa di un buco di 15 centimetri»

Scala, quattro operai infortunati «Colpa di un buco di 15 centimetri»

Finora in teatro le opere portasfortuna erano «Macbeth» in prosa e la «Forza del destino» in lirica, anche se pure «Tosca» in passato ha spesso avuto guai. Ma per Giuliano Pisapia, il melodramma jellato potrebbe diventare presto «Nabucco» visto che l'altra sera montando le scene alla Scala, quattro attrezzisti si sono infortunati nel giro di pochi minuti. Niente di grave per fortuna, ma i sindacati chiedono ora un incontro con il sindaco, annunciando non meglio precisate «iniziative». E proprio per scongiurare eventuali agitazioni, la giornata di ieri è trascorsa in continui incontri tra amministrazione e organizzazioni sindacali.
Gli incidenti, due distinti, si sono verificati l'altra notte attorno alle 2, mentre gli operai, smontato «Falstaff» dopo il debutto di martedì 15, stavano allestendo «Nabucco» in vista delle prove per le nove recite in calendario dal 1° al 20 febbraio. Nel comunicato della Slc-Cgil la stretta cronaca degli infortuni. Il primo sarebbe dovuto alla conformazione del palcoscenico che impedisce al pianale del camion di collimare alla perfezione, lasciando un varco di 15-25 centimetri. Uno «sprofondo» in cui sono caduti i primi due attrezzisti, riportando «contusioni alle gambe». Il tempo di assistere i primi infortunati e scattava il secondo allarme. Un lavoratore sul piano di scarico del camion veniva infatti travolto da una serie di pesanti pianali. Le scene erano state sistemate «in costa», ma l'ultima s'è mossa creando un effetto domino che ha travolto tutte le altre. L'attrezzista, rimasto sepolto sotto la catasta di legno e cartapesta, è stato poi soccorso all'infermeria del teatro per contusioni varie e una profonda ferita alla testa. Nel crollo coinvolto anche il coordinatore, colpito anche lui al capo, ma senza riportare particolari contusioni. Al di là del tono melodrammatico, per altro comprensibile trattandosi di un teatro lirico, solo due dei quattro feriti sono stati poi raccolti dalle ambulanze del 118 e portati al Fatebenefratelli in codice verde, il più basso livello d'allarme.
«In merito agli infortuni come Slc e Rsa Cgil della Scala chiediamo un immediato incontro alla fondazione e al suo presidente (ovvero il sindaco Giuliano Pisapia)» attaccano ora i sindacati che ricordano poi di aver più volte denunciato, anche con scioperi, i pericoli per i lavoratori. Quindi, dopo aver ribadito la necessita di un protocollo sulla sicurezza, chiudono il comunica con un minaccioso «Comunicheremo presto le nostre iniziative». Tradotto, stanno facendo rullare i tamburi di guerra e non sono escluse agitazioni.
Proprio per evitare spiacevoli sorprese, ieri in teatro si sono succedute fino a tardi gli incontri tra sindacati e amministrazione.

Per il momento il Piermarini tace e non emette comunicati ufficiali ma, senza scomodare Dino Buzzati, c'è «Paura alla scala». Non tanto per un colpo di stato dei comunisti, ma per un'astensione che potrebbe bloccare il cambio delle scene e quindi le prossime recite di «Falstaff» e «Nabucco».

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