Scandalo tabloid Incriminata Rebekah la rossa

L’accusa è ufficialmente di avere intralciato la giustizia britannica sullo scandalo dei tabloid del gruppo Murdoch. Ma dietro c’è di più: è la testa di Rebekah Brooks, «la rossa» pupilla dello Squalo (nonché in ottimi rapporti col premier Cameron), che cade sotto i colpi del tribunale. Per lei l’incriminazione era attesa. E alla fine è arrivata, con grande imbarazzo del premier. Il 13 giugno dovrà comparire alla Westminster Magistrates’ Court per rispondere delle sue azioni. Ma secondo i magistrati Rebekah, quando ancora era al vertice di News International, ha cercato di nascondere alla polizia faldoni e file compromettenti. E non è accusata da sola, ma con il marito Charlie, amico di Cameron dai tempi di Eton. Rischiano perfino l’ergastolo. Anche se in realtà, in media, le pene per questo reato sono di circa dieci mesi.
I coniugi Brooks in un comunicato hanno definito la decisione della procura «debole e ingiusta».

Insieme a loro sono stati incriminati per associazione a delinquere anche l’ex assistente personale Cheryl Carter, l’autista Paul Edwards, l’addetto alla sicurezza Daryl Jorsling e il responsabile della sicurezza di News International Mark Hanna.

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