Scola: «Che offesa distruggere la statua della Madonna»

Scola: «Che offesa distruggere la statua della Madonna»

«I fatti di Roma ci offendono e ancor più ci intristiscono». Dopo le immagini terribili di un pomeriggio di straordinaria criminalità, nell’omelia di ieri in Duomo durante la celebrazione secondo la liturgia ambrosiana della Festa della Dedicazione della Chiesa cattedrale, sono arrivate le parole durissime dell’arcivescovo Angelo Scola che ha condannato severo i responsabili della devastazione. Senza distinguo, né possibili giustificazioni di sorta soprattutto per chi ha profanato senza alcun rispetto ciò che c’è di più sacro, l’immagine della Madonna di Lourdes e il Crocifisso. «Ci offende profondamente come cristiani la distruzione della statua della Vergine e del Crocifisso», le sue parole per stigmatizzare gli incidenti e l’assalto alla parrocchia dei santi Marcellino e Pietro al Laterano. «E Dio non voglia che con fatalismo abbiamo a comportarci davanti a gravi fatti come quelli successi. Ci offende profondamente come cristiani la distruzione della statua della Vergine e la profanazione del Crocifisso, ma l’episodio forse ancor più che offenderci ci intristisce pesantemente e ci addolora in maniera grave perché esprime una grave violenza del più comune senso dell’umano». Non solo. «Bisogna riportare pace e giustizia e reagire, nel senso nobile della parola, costruendo relazioni buone. Non possiamo subire tutto in modo ineluttabile». Un invito all’impegno con la capacità teoretica che tutti gli riconoscono. «Troppo spesso - ammonisce Scola - trattiamo le circostanze che ci capitano o le situazioni con cui ci troviamo a fare i conti come dati ineluttabili, come se il caso o un destino fatale avesse preso il posto della libertà di Dio e di quella dell’uomo. Certo anche la libertà del maligno, vinta ma non ancora sconfitta, è all’opera nella storia e spesso incurva la nostra fragile libertà umana. Ma la vita del nostro popolo documenta anche l’esistenza di fatti e opere buone che dicono questa sovranità sul male dell’umana libertà quando si lascia cambiare dalla grazia di Cristo».
Una condanna assoluta arriva anche dal sindaco Giuliano Pisapia nella a sua pagina Facebook. «La mia più ferma condanna contro ogni forma di violenza, da qualunque parte arrivi. La violenza soffoca ogni speranza di cambiamento.

Una grande manifestazione che riguardava temi reali e concreti per i giovani e meno giovani di tutto il mondo, è stata rovinata. In moltissime città europee e di altri continenti ci sono state manifestazioni pacifiche, non è accettabile che questo non possa accadere anche in Italia».

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