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Scommettere in sicurezza Perché anche il gioco è questione di privacy

S’è discusso moltissimo negli ultimi mesi di ludopatie per tutelare i soggetti psichicamente più deboli che, pur rappresentando una minoranza, non debbono essere lasciati soli. S’è creata a questo riguardo una specie di task-force con la partecipazione di Governo, Aams, concessionari e Codacons. Giusto, giustissimo. Ma forse varrebbe la pena di aprire un dibattito se sia più diabolico il gioco nelle sue variegate accezioni o lo shopping compulsivo che coinvolge un grandissimo numero di cittadini, specie al femminile. A latere c’è anche chi si preoccupa di instaurare un rapporto sempre più forte e corretto con gli utenti. È il caso di Snai, azienda leader in Italia nel settore delle scommesse, che ha ottenuto, con la certificazione Iso 27001, un importante riconoscimento nella gestione dei dati e delle informazioni dei clienti. Una gestione corretta e sicura. Di per sé la notizia, specie nella formulazione tecnica, dice poco o nulla a chi non è addetto ai lavori. Ma il suo valore intrinseco rappresenta una garanzia formidabile in un periodo in cui la privacy viene messa a dura prova da hacker veri o presunti. Vedi le rivelazioni a binario unico di Wikileaks.
L’azienda toscana ha ottenuto la certificazione relativa al «Sistema di gestione sicurezza informazioni», che attesta il livello di controllo dei livelli di riservatezza, integrità e disponibilità delle informazioni aziendali in ottemperanza alle disposizioni di legge: innanzi tutto a protezione dei clienti e poi della società medesima. La certificazione Iso 27001 è stata rilasciata a Snai da Imq, organismo indipendente di certificazione tra i più autorevoli a livello internazionale, relativamente ai processi di «Raccolta del gioco ippico e sportivo attraverso l'accettazione in via diretta della scommessa a quota fissa e a totalizzatore, la vendita dei concorsi pronostici su base sportiva, l’erogazione dei servizi telematici propedeutici alla raccolta delle scommesse ippiche e sportive, la conduzione delle reti per la gestione telematica del gioco lecito cui sono connessi gli apparecchi con vincita in denaro, la gestione sviluppo e vendita dei giochi di abilità a distanza con vincita in denaro, la progettazione e lo sviluppo dei sistemi software asserviti alla raccolta e accettazione dei giochi».
Il riconoscimento, conferito in Italia ad appena 244 aziende, di cui solo 6 quotate in Borsa, attesta il rispetto dei più alti standard internazionali in tema di gestione della sicurezza delle informazioni e si aggiunge ad altre certificazioni sul tema. «Ma non si tratta di una novità assoluta per noi di Snai – afferma il suo presidente Ughi – che abbiamo sempre posto l’utente in cima a tutta la filiera. I fatti ci hanno dato ragione. Altrimenti il mercato non ci avrebbe premiato così tanto e così da lungo tempo. È giunta la conferma, fra l’altro da un soggetto terzo, di ciò che il pubblico già percepiva in fatto di sicurezza e affidabilità, in particolare nel momento delle transazioni. Del gioco, insomma.

La certificazione conferma la correttezza delle nostre procedure e rafforza, se possibile, l’immagine di una azienda che basa la sua fortuna sul lavoro e la competenza di migliaia di addetti».

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