«Sconfitta prevedibile»

Non solo il Partito Democratico, ma anche Genova e la sua classe dirigente deve rispondere alla «richiesta di cambiamento» che i cittadini hanno espresso con le primarie del Pd. È la tesi del segretario regionale del Pd Lorenzo Basso, confermato alla guida del partito dopo aver presentato le sue dimissioni all’indomani della vittoria del candidato di Sinistra Ecologia e Libertà Marco Doria.
Nella analisi del risultato delle primarie illustrata alla direzione regionale del Pd, Basso ha detto che «il segnale di cambiamento delle primarie è un invito a cambiare pelle alla nostra città, a sbloccarne le ingessature, a darle un volto più moderno». Per Basso, «i cittadini si aspettano che cambi non solo la politica ma anche una parte significativa di quella classe dirigente che da oltre trent’anni governa l’economia, la vita sociale, la cultura e i rapporti di potere di questa città».
«Scaricare le responsabilità solo addosso al Sindaco e all’ Amministrazione sarebbe un’autoassoluzione che non coglie il problema e non getta le basi per superarlo. Né possiamo illuderci che i problemi di un partito si possano risolvere individuando un unico colpevole, non basta un capro espiatorio» ha aggiunto il segretario. «Lo shock che abbiamo subito - ha sottolineato ancora Basso - può essere vissuto come un incubo o come uno scossone salutare per risvegliarci. Il risultato di Genova non era imprevedibile, se non nelle sue proporzioni».

Sulla situazione genovese è intervenuto anche il responsabile organizzazione dei democratici Luigi Stumpo: «Il Pd ligure ha dimostrato di avere la capacità di gestire in autonomia e con successo la campagna per le amministrative».

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