«Sconto» immigrati: a Milano 300 posti e nessuna tendopoli

Gli immigrati in arrivo in Lombardia non saranno né 8mila né 10mila, come ventilato la scorsa settimana. Ma saranno 3.500 persone. Per di più, sfumano definitivamente sia l’ipotesi di una tendopoli sia la possibilità di ospitare i profughi nelle ex caserme. Il governo ha deciso di evitare i grossi accampamenti e ha preferito seguire un’altra linea. Per questo gli immigrati arrivati dalla Tunisia saranno suddivisi in piccoli grippi (di 20 persone al massimo) e ospitati nelle strutture comunali o in quelle messe a disposizione dalle associazioni di volontari e dalla Caritas. Per ora Milano ha indicato 5 centri di accoglienza di proprietà del Comune, gestiti dalla coop Farsi Prossimo, legata alla Caritas ambrosiana. Si tratta della struttura di via Novara, di via Sammartini, via Giorgi, viale Fulvio Testi, via Gorlini per un totale di 300 posti. I 3.500 stranieri non saranno concentrati tutti a Milano ma verranno spalmati su tutto il territorio regionale, in tutti i Comuni. Ogni amministrazione dovrà indicare, nel giro dei prossimi dieci giorni, quanti posti letto riesce a mettere a disposizione e quali strutture intende destinare all’emergenza profughi. Non resta tanto tempo per organizzare tutto: i primi arrivi sono stati programmati prima di Pasqua e per quella data tutto dovrà essere pronto.

A gestire l’organizzazione sarà la Protezione civile: il capo Franco Gabrielli è stato infatti nominato commissario straordinario per l'emergenza. In Lombardia le operazioni saranno coordinate dall’assessore Romano La Russa che per giorni si è battuto contro le tendopoli. «È un bene - sostiene ora - che sia tramontata questa sciagurata ipotesi».

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