Gli scrittori della Milanesiana nel segno dell’Imperfezione

Per chi è scaramantico, il numero 13 porta fortuna oppure sfortuna, dipende dai punti di vista. Ma Elisabetta Sgarbi, alla presentazione della tredicesima edizione della «sua» Milanesiana, preferisce essere ottimista e guardare il bicchiere mezzo pieno. Infatti, anche per quest’anno, la manifestazione si farà, malgrado i cattivi presagi e i tagli alla cultura («anche quelli dell’ultimo momento») che hanno sforbiciato inevitabilmente il festival della cultura. «Centomila euro in meno rispetto allo scorso anno sono tanti» sottolinea la Sgarbi. Ma forse, coi tempi che corrono, sarà meglio accontentarsi. Ci sono in tutto settecentomila euro per venti giorni di incontri e concerti in tutta la città, di cui: 100mila dalla Provincia, 85 dal Comune, 18 dalla Regione, 9 dalla Commissione europea, il resto da sponsor privati.
Morale alto, comunque, al Teatro Dal Verme dove ieri erano presenti, oltre alla Sgarbi, il presidente della Fondazione Pomeriggi Musicali Riccardo Bertollini, il vicepresidente della Provincia Novo Umberto Maerna e il neoassessore regionale alla Cultura Valentina Aprea. «Il programma forse non sarà ricco come in precedenti edizioni - dice Maerna - ma nonostante tutto siamo riusciti persino ad allungare il cartellone». Già. Dal 30 giugno al 18 luglio saranno 127 gli appuntamenti che «avranno il merito di abbattere le barriere che separano il grande pubblico dal mondo degli intellettuali». Il tema di quest’edizione, sui cui dibatteranno letterati, giornalisti e scienziati, sarà quello dell’«Imperfezione», condizione osservata in tutte le sue angolazioni filosofiche o etiche ovvero, suggerisce la Sgarbi, «imperfezione come ossessione del desiderio di perfezione» oppure «imperfezione come accettazione acritica dell’imperfezione stessa». Ci sarà da divertirsi insomma visto che gli incontri - stavolta più che mai disseminati sul territorio cittadino, regionale e extraregionale («la Rosa è sbocciata anche a Torino») - vedranno la partecipazione di illustri personaggi provenienti da 15 Paesi, dalla Bosnia alla Cina, dall’India agli Stati Uniti.
Le sedi saranno quelle tradizionali, vedi la Sala Buzzati della Fondazione Corsera, il Teatro Dal Verme e lo Spazio Oberdan; ma anche new entry, come la Villa Reale, l’Auditorium HQ Pirelli, due biblioteche di periferia (Affori-Villa Litta e Valvassori Peroni) e, fuori confine, il cortile di Palazzo Carignano a Torino e l’«I.Lab Italcementi Kilometro Rosso» di Bergamo. Gli incontri saranno come di consueto trasversali e suddivisi in sezioni: anzitutto le serate al Dal Verme, che all’inaugurazione ospiterà ad esempio letture dell’attore Filippo Timi, del premio Pulitzer Paul Harding, dell’Oscar William Friedkin, più interventi di Enrico Ghezzi e il concerto di Paolo Fresu. E poi ancora, le sette giornate di «Orariocontinuato» in Sala Buzzati (in collaborazione con Iulm) quest’anno dedicate al Viaggio in Italia/Europa; infine gli immancabili aperitivi con gli autori e i concerti diurni in Villa Reale. «Nel budget complessivo - precisa la Sgarbi - 250mila euro servono solo a coprire i costi degli artisti, tra diritti, cachet, viaggi e soggiorno. Ecco perchè i tagli sono comunque dolorosi». Sugli autori, del resto, è complicato tagliare, soprattutto a programma ormai pronto. In calendario sono previsti un premio Nobel (V.S.

Naipul), tre premi Pulitzer (Michael Cunningham, paul Harding, Siddharta Mukherjee), tre premi Strega (Raffaele La Capria, Umberto Eco e Edoardo Nesi), 4 David di Donatello (Carlo Verdone, Anna Bonaiuto, Laura Morante, Ermanno Olmi), eccetera eccetera.

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