E ora cosa accadrà? Atalanta e Siena, tanto per fare l'esempio più clamoroso, giocheranno in A oppure finiranno nell'ingranaggio del nuovo calcio scommesse? Se il Bologna ha partecipato a una combine, la Samp sarà ripescata nella massima serie? E come potrebbe essere risarcito il Torino, escluso dai playoff per una manciata di punti, qualora risultassero colpevoli delle squadre che l'hanno preceduto in classifica? Ecco le domande che ricorrono con maggiore intensità dopo lo tsunami abbattutosi sul calcio italiano. Di sicuro le classifiche, così come appaiono oggi, non hanno valore, andranno rifatte. Con il grande problema che la formula dei playoff e dei playout, presente dalla B in giù, complicherà in misura drammatica il lavoro della giustizia sportiva. Dall'ordinanza firmata dal giudice Salvini, appare evidente che almeno 18 partite di Serie B e Serie Pro sono state manipolate e altrettante sono sospette, qualcuna anche di A. Ma si tratta probabilmente della punta di un iceberg di cui non si conosce ancora la parte sommersa per il semplice fatto che la procura e la squadra mobile di Cremona, neppure lontanamente paragonabili a quelle di una grande città, non hanno le risorse sufficienti per sbrogliare la matassa di 50mila intercettazioni. In soldoni i campionati di B e di Lega Pro non sono regolari, troppi gl'incontri taroccati. E in A incombono le ombre su Brescia-Bologna.
La Federcalcio s'è mossa con tempestività invitando il procuratore federale Palazzi non solo ad aprire un fascicolo, ci mancherebbe altro, ma anche a prendere contatto con i giudici di Cremona per poter accedere ai faldoni dell'inchiesta, dare corpo all'indagine e chiuderla in tempi brevi con i relativi deferimenti. Poi la palla passerà in prima istanza alla Commissione disciplinare e successivamente alla Corte di giustizia federale. La fretta non è buona consigliera, ma c'è da fare i conti con la composizione dei campionati e dei calendari che non può essere rinviata all'infinito. Al di là delle colpe individuali che dalle intercettazioni appaiono inequivocabili, la giustizia sportiva dovrà verificare se le società sono vittime o corresponsabili del sistema malavitoso. Nel primo caso la farebbero franca per attività perpetrata a loro danno, come s'è già verificato in altri procedimenti; nel secondo verrebbero deferite ed eventualmente sanzionate per responsabilità oggettiva o diretta con sanzioni pesantissime. Ad esempio: il Bologna finirebbe in B con il conseguente salvataggio della Sampdoria; l'Atalanta, invece di salire in A, resterebbe in B o addirittura scivolerebbe in C; e così il Siena. E se venisse penalizzata una squadra promossa in A, ne beneficerebbe il club di B con la migliore classifica.
Certo è che la manipolazione di alcune partite ha cambiato la fisionomia dei campionati favorendo una squadra a discapito di altre. E di questo i tribunali calcistici dovranno tenere conto. Sarebbero campionati da cestinare in toto, questa è la realtà.
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