I prepensionamenti ci saranno. Ma verranno fatti nel modo più soft possibile. Sea, la società che gestisce Malpensa e Linate, non può fare a meno di lasciare a casa parte del personale. Colpa della crisi. Da qui al 2013, oltre ai 900 provvedimenti di cassa integrazione, ci saranno anche 390 pensionamenti anticipati: 231 a Linate e 159 a Malpensa. «Dal canto nostro - assicura Dario Grilanda della Cisl - faremo in modo che i lavoratori non siano trattati come ferri vecchi ma tratteremo perché vengano accompagnati dolcemente alla pensione, con tutte le garanzie del caso».
Ieri i sindacati - confederali e no - hanno incontrato i vertici della società per vedere il da farsi e limitare il più possibile i danni. «Sea ci ha spiegato di essere costretta ai prepensionamenti per poter far quadrare i conti e poter mantenere Sea holding».
È solo la prima tappa di un percorso: le trattative proseguiranno il 29 e 30 aprile e durante la prossima settimana i sindacati si metteranno al lavoro per verificare i numeri forniti dalla società aeroportuale sui bilanci e sui tagli del personale: «Cercheremo di arrivare a un accordo - assicurano alla Cisl -. Altrimenti potrebbero essere messi a rischio i posti dei più giovani, ancora lontani dalla pensione. Cercheremo di evitare in tutti i modi la mobilità di chi ha ancora vent’anni di contributi da versare». La speranza di tutti è che nel giro di un anno l’allarme tagli rientri. Su un punto i sindacati fanno fronte comune: tutti sono d’accordo nel sostenere che «a Malpensa servirebbe un’azione più convinta sul fronte della liberalizzazione delle rotte». Se il mercato venisse aperto, allora ci sarebbe un buon «effetto antichoc» e si potrebbe dare una bella sferzata alla crisi.
«Noi - ribadisce Nino Cortorillo, segretario della Filt Cgil Lombardia - non accetteremo alcuna logica di licenziamenti. Se si tratta di un accompagnamento per chi è vicino alla pensione, lo valuteremo».
Al momento tuttavia i tagli sembrano inevitabili. «Il drastico calo di traffico - spiega la Sea in una nota -, derivante dagli effetti sia della crisi economica sia dal de-hubbing di Alitalia su Malpensa, ci impone di promuovere, così come abbiamo già fatto nel 2008, una procedura di mobilità». La situazione, dall’anno scorso ad oggi, non è migliorata, anzi: i voli settimanali a Malpensa sono scesi da 1.238 a 187. E trovare posto su un aereo è molto più facile rispetto a qualche tempo fa: nei primi tre mesi dell’anno i coefficienti di riempimento dei voli sono calati del 9 per cento a Malpensa e del 15 per cento a Linate.
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