Tre ore di sciopero contro Monti sono pure troppe. La triplice che torna in auge dopo anni di feste separate, quella che ti doveva bloccare il Paese e la manovra, alzare le barricate e i pugni al cielo si ammoscia all’improvviso. L’ammucchiata si ricompatta con l’accordo dello sconto.
Ora che il Cavaliere si è tolto di mezzo perché buttare soldi dalla finestra? Non conviene. Dunque, lunedì si sciopera contro il governo tecnico, ma per tre ore e con modalità a norma di legge. Se non è un mezzo flop questo. E pensare che c’era la notizia:Cgil,Cisl e Uil ricuciono lo strappo del 5 dicembre e tornano assieme per punire Monti il vampiro. In realtà non è proprio così. Il senatore del Pd Ichino fa tana per i sindacati: «Rispetto la loro scelta, ma quando fu varata la riforma Dini non vi furono astensioni dal lavoro perché in quel caso si toccavano solo le pensioni delle future generazioni. In questo caso, invece, si toccano anche gli iscritti al sindacato ecco perché scioperano... ». Sì, d’accordo, ma, senza più Berlusconi è una lotta di classe addomesticata e piuttosto disordinata. Nei servizi pubblici essenziali (come i trasporti) e nel pubblico impiego lo sciopero non si terrà il 12, ma il 16, per via del preavviso. Astensione che non riguarderà il trasporto aereo, ferroviario e marittimo. Sono escluse le attività di soccorso stradale e dell’Anas. Gli statali si fermano il 19. E cosi via come per le esenzioni delle targhe alterne, un casino. Insomma, altro che ritorno di fiamma di Cigl, Cisl e Uil con la partecipazione straordinaria dell’Ugl, questa sembra più che altro un’avventuretta.
Dalle file del governo il ministro del Welfare Elsa Fornero, ormai famosissima, esprime una cauta apertura: «Il mio auspicio è un miniemendamento, mi aspetto aggiustamenti, ma nessuno stravolgimento, non ce lo possiamo permettere».
Loro i leader sindacali volano basso e con sano realismo. «Siamo sempre d’accordo quando dobbiamo rispondere a un problema. Ma cerchiamo di non fare della filosofia spicciola» spiega - si fa per dire -Luigi Angeletti della Uil. Stesso tenore amaro per la Cgil: «La difesa di lavoratori, dei pensionati e dei loro redditi, in questa stagione, permette scelte unitarie, del resto questa è una Finanziaria che ammazza la popolazione. Ma dire che questo cancella gli anni passati è piuttosto complicato», aggiunge Susanna Camusso.Unità«a tempo » anche per la Cisl. «Unità c’è sempre quando si converge contro una manovra profondamente ingiusta - risponde Bonanni - nessuno comunque può negare che su una situazione così disastrosa la risposta per ora non possa essere che unitaria ».
In serata, poi, Angeletti prende il toro per le corna e cerca di dare una scossa annunciando solennemente: «Se il governo non riapre la trattativa con i sindacati sulla manovra, e in particolare sulle misure che penalizzano lavoratori e pensionati, è possibile che entro dicembre possa essere proclamato un altro sciopero, stavolta di otto ore». Urca, e noi che ci si preoccupava.
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