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Si potrà guidare l’automobile a 17 anni

Parlamento diviso: favorevole la Cdl, mentre l’opposizione ha votato contro

Si potrà guidare l’automobile a 17 anni

Valerio Boni

da Milano

Le regole per l'accesso alla guida dei veicoli a quattro ruote sono destinate a essere rivoluzionate. La Camera ha infatti dato il via libera a due emendamenti che hanno lo scopo di innalzare l'età minima richiesta per la guida delle vetturette equiparate ai ciclomotori e di abbassare quella necessaria per ottenere il foglio rosa, primo passo per il rilascio della patente. Dai 14 anni attualmente necessari per mettersi al volante di una di quelle auto in miniatura, che per legge non possono superare la velocità di 45 chilometri orari, si dovrebbe passare a 16. Mentre se fino a oggi era necessaria la maggiore età per iniziare a prendere dimestichezza con una vettura, in un prossimo futuro potrebbero bastare 17 anni. A patto che le esercitazioni avvengano con un tutor a fianco del minore, che abbia un'età non inferiore a 40 anni e che sia in possesso di una patente B, o di grado superiore, da almeno 10 anni.
Per quanto riguarda il foglio rosa, l'emendamento approvato rappresenta una soluzione di compromesso, poiché il testo originario prevedeva di scendere addirittura a 16 anni, come avviene negli Stati Uniti. Per il decreto legge i tempi sono ora molto stretti, poiché la scadenza è fissata per il prossimo 20 novembre, data per la quale è previsto il ritorno al Senato per la successiva approvazione. Un'approvazione che, come spesso accade, dipende dalla compattezza degli schieramenti politici: il testo a Montecitorio è stato approvato con l'appoggio della Casa delle libertà e con il voto contrario dell'Unione.
Passare da 18 a 17 anni per iniziare a muovere i primi passi con un'auto è una modifica ai regolamenti che non comporta costi aggiuntivi per lo Stato e per le famiglie, che ha il fine di preparare senza fretta il futuro automobilista. E potrebbe essere il primo passo verso un'istruzione meno affrettata di quanto avviene oggi. In molti casi, infatti, la preparazione è mirata a insegnare come superare gli esami scritti e pratici, più che a un reale corso utile ai fini della sicurezza. Troppo spesso le prove pratiche - in media sono otto lezioni della durata di mezz'ora - e gli esami avvengono in aree lontane da quelle che sono le vere condizioni del traffico.
Se dovesse passare il decreto legge nella forma attuale, i diciassettenni in possesso del foglio rosa saranno autorizzati a guidare su strade urbane ed extraurbane secondarie, classificazioni che escludono tangenziali e autostrade. Al contrario di quanto succede in altri Paesi, come la Germania, dove i candidati sono sottoposti a test ben più impegnativi, che comprendono la guida veloce in autostrada.
La seconda modifica allo studio ha invece lo scopo di eliminare le differenze, almeno in termini di età, tra i quadricicli leggeri e quelli pesanti. Allo stato attuale, per le minicar con velocità limitata, è richiesta un'età minima di 14 anni, purché chi è al volante sia in possesso del «patentino», esattamente come prescritto per i ciclomotori. Per i quadricicli pesanti, che possono sviluppare un velocità fino a 80 chilometri orari, sono invece richiesti almeno 16 anni e la patente A, quella che abilita alla guida delle moto.

Il cambiamento livellerebbe l'età, senza modificare il tipo di documento necessario e, secondo le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione Trasporti al Senato Mauro Fabris, tenderebbe ad avvicinare la normativa in tema di vetturette a quella in vigore in altri Paesi europei.

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