Il sindaco «compagno» ordina: «Tolleranza zero»

Il sindaco «compagno» ordina: «Tolleranza zero»

Un suggerimento al sindaco di Genova Marta Vincenzi? Macché. «Ognuno pensi ai comuni suoi». E Roberto De Marchi, sindaco di Santa Margherita, al suo comune ci pensa. A modo suo, naturalmente. Perché il comunista di ferro che negli anni settanta è riuscito a firmare la storica alleanza Dc-Pc, continua a fare notizia alla faccia del politically correct targato Pd. Prima la privatizzazione delle farmacie comunali, poi le panchine antibivacco e la piazza intitolata alle Foibe. Oggi il decoro urbano e la pulizia delle strade all'insegna della tolleranza zero. Durante la conferenza stampa di ieri - alla presenza degli assessori Michele Corrado (Ambiente), Andrea Bernardin (Territorio) e Giovanni Battista Raggi (Finanze) - De Marchi sorride compiaciuto quando spara lì: «il mio idolo è Rudolph Giuliani». Scherza? Macché. E lo sanno bene i 600 commercianti di Santa, stritolati dalla nuova campagna sui rifiuti. Perché se da un lato il Municipio ha messo a punto un sistema a rotazione di pulizia delle strade sei giorni su sette, dall'altro ha fatto il conto di quanto spende per il servizio di raccolta della nettezza urbana. Oltre 2 milioni e mezzo di euro, «che fanno 5 miliardi delle vecchie lire buttati in rumenta», snocciola il sindaco ben deciso a dimezzare la cifra portando la raccolta differenziata dal 30 al 60 per cento. In che modo? Non certo con richieste o suppliche rivolte ai cittadini e agli operatori economici.
«Pulisci davanti a casa tua e la città sarà pulita», cita il famoso detto arabo il sindaco che ha convocato in Municipio moltissimi commercianti per convincerli a tenere pulito lo spazio antistante il locale e a fare la raccolta differenziata. «Abbiamo concordato gli interventi e loro sembravano d'accordo. Ma il giorno dopo continuavano a buttare bottiglie e cartone nei cassonetti della raccolta indifferenziata e a non pulire il marciapiede antistante il locale». A male estremo, estremo rimedio. E così è partita qualche mese fa la caccia agli irriducibili della raccolta indifferenziata. I primi a finire nel mirino ancora i commercianti. All'inizio addirittura aprendo i sacchetti della spazzatura per verificare se i rifiuti venivano conferiti nel modo corretto. Poi «dopo che ci hanno detto che non potevamo farlo per la tutela della privacy, abbiamo iniziato a fare la posta davanti ai cassonetti per controllare quello che le persone gettavano nei vari contenitori», spiega De Marchi che ha dispiegato una vera e propria squadra di controllori in borghese e sulla pulizia ci va giù duro. Anzi, durissimo perché «l'amministrazione non è la puttana dei cittadini solo perché le danno il voto» ed «è l'ora di inaugurare una nuova stagione dei doveri, e non solo dei diritti». Cita la «Nuova frontiera» di John Fitzgerald Kennedy («Non chiederti cosa l'America può fare per te, ma cosa puoi fare tu per l'America») e giunge alla conclusione che tra i cittadini «ci sono molti bifolchi, maleducati e imbrattatori». Che da ora in poi avranno vita difficile nel Comune del Tigullio. Il nuovo regolamento di Polizia Urbana approvato con delibera di Giunta, infatti, ha appesantito tutte le sanzioni in materia di pulizia, igiene e decoro. Dall'errato conferimento dei rifiuti differenziati, alle deiezioni canine.

Quintuplicata la multa in misura ridotta (che sale da 50 a 250 euro) per chi «imbratta o danneggia edifici pubblici o facciate di edifici privati visibili dalla pubblica via». Stessa sanzione per chi disperde «solidi o liquidi nei corsi d'acqua». Sempre che non si tratti di «esigenze corporali», perché in quel caso la multa scende a 100 euro.

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