LA SINISTRA ANALFABETA

Il primo giorno di scuola è stato qua e là caratterizzato nella scuola elementare (anche in quel di Genova) da singolari manifestazioni del personale insegnante che ha coinvolto anche non pochi alunni che non saprei dire se siano riusciti a divertirsi, essendo comunque collocati per la loro giovanissima età ad un livello di comprensione che esclude i significati in nome dei quali vengono manipolati da adulti più o meno consapevoli delle questioni di fondo nel loro autentico complesso. Il clima per loro era sicuramente (visto l'uso da parte delle maestrine - non poche quelle presenti celebri per le loro penne rosse - del colore nero, una volta tanto!, per drappi e vestimenti, di copricapi a forma di cono, di orecchie asinine e così via) riconducibile con un po' di buona volontà ad una variante castigata e casereccia di Halloween. Insomma un rinato spirito goliardiaco un po' fiacco ammantato da un significato che voleva essere politico (di cui esisteva traccia anche in magliette fatte indossare agli alunni e, guarda caso, regolarmente pagate dai genitori un po' ritrosi degli stessi).


Una manifestazione di opposizione (al progetto del ministro Gelmini) in piena sintonia con il clima di frustrazione che da lungo tempo regna nella scuola laddove non solo ristagna appunto diffusa la frustrazione stessa ma si attardano anche le idee (che guarda caso sono il larga misura orientate verso quella parte del nostro passato, prossimo e remoto, che è «di sinistra»). Con singolare acrobazia (degna di virtuosi del circo) coloro che mantengono fermi i vecchi (...)SEGUE A PAGINA 51

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