Smog, metropolitana da evitare

Non ci si salva nemmeno sottoterra. Il Pm10 è più tenace e pervasivo di quanto i romani (e soprattutto gli accaniti ambientalisti) temevano fino ad oggi. Le ultime rilevazioni di queste sostanze, tanto letali per la salute quanto invisibili a occhio nudo, danno risultati a dir poco sconcertanti e che mostrano come anche andare in metropolitana possa essere altamente rischioso (e nocivo) per i nostri già bistrattati polmoni. A confermarlo, un diario-inchiesta realizzato nella capitale da Altroconsumo, in alcuni giorni di novembre. Armati di due rilevatori portatili, gli 007 dell’aria hanno registrato, minuto per minuto, la concentrazione di polveri sottili per strada, in metropolitana, in negozi e ristoranti. E i dati si sono rivelati «agghiaccianti». «I risultati sull’effettiva esposizione delle singole persone agli inquinanti - si legge nel dossier, consultabile dal primo febbraio sul sito www.altroconsumo.it - sono senza tregua per i nostri polmoni. A Roma, si sono registrati indici mediamente elevati, oltre i limiti di legge, con picchi in metropolitana».
«Tra il 2002 e il 2004 - è quanto si apprende da un recente studio diffuso da Altroconsumo - più di 8mila decessi nelle principali città italiane sono stati attribuiti agli effetti a lungo termine delle polveri sottili, l’inquinante dell’aria più temuto. Al costo di vite umane va aggiunto quello di migliaia di ricoveri ospedalieri che gravano sul sistema sanitario italiano. Ma, negli ultimi mesi, la situazione nelle città di Milano e Roma è andata aggravandosi». Dietro la sigla Pm10 si nasconde una pericolosa miscela delle cosiddette «polveri sottili». A produrli sono soprattutto le industrie, le centrali termoelettriche, i cantieri e le automobili. Impercettibili a occhio nudo, si possono rilevare solo con un microscopio elettronico a scansione. E più sono piccoli, più aumenta la loro tossicità. Le particelle con un diametro maggiore di 30 micron si fermano nel tratto superiore delle vie respiratorie e sono espulse con la tosse. Le Pm10, con un diametro inferiore a 10 micron, si spingono, invece, fino ai bronchi. Ma, a causare i danni peggiori, dalle irritazioni respiratorie al cancro, sono le PM2,5, in grado di intaccare i polmoni.
Un quadro apocalittico, insomma, quello descritto dallo studio di Altroconsumo dove, nel periodo-campione, la qualità dell’aria nella Capitale non è mai scesa sotto la soglia di guardia. In superficie, meglio Roma di Milano, con una rete urbanistica che favorisce la dispersione del particolato negli spazi aperti, come strade larghe o grandi piazze. Ma la situazione peggiora quando si scende in metropolitana, dove è stato rilevato un alto tasso di Pm10.

E, per richiamare l’attenzione degli enti locali, Altroconsumo ha inviato una lettera ai sindaci di Roma e Milano, ai prefetti delle città, agli assessorati alla Mobilità e all’Ambiente, ai presidenti delle Province, chiedendo «interventi immediati per il rispetto del protocollo di Kyoto e dei parametri qualitativi dell’aria previsti dalle direttive europee».

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