Come sempre si parla del dito, senza guardare la luna. Se in Corea del Sud la questione è assai dibattuta, altrove nel Sudest asiatico si mangia carne di cane come se nulla fosse. Dei circa 25 milioni di capi uccisi ogni anno - queste le stime delle organizzazioni animaliste quasi la metà sarebbe uccisa in Cina. Ma oltre 5 milioni finirebbero in pentola in Vietnam dove le polemiche stanno a zero. L'abitudine è più diffusa nelle campagne del Nord e in città come Hanoi, vicine al confine cinese, ma è incredibilmente in crescita. Qui la carne di cane spesso importata illegalmente dalla Thailandia viene considerata una prelibatezza ed è notevolmente più cara del maiale o del pollo. Ma perché per alcune popolazioni mangiare carne di cane non è affatto uno scandalo? Secondo l'antropologo Marvin Harris che si è occupato delle diversità nelle abitudini alimentari in Buono da mangiare: «Storicamente le culture che mangiano i cani non disponevano di altre fonti di proteine animali, e i servizi che i cani possono rendere da vivi (caccia, cura delle greggi, difesa della casa) non sono comparabili con i prodotti che offrono da morti». Il che spiegherebbe perché culture diversissime e lontane come i nativi delle isole polinesiane, un quarto delle tribù di Indiani d'America oppure tutte le popolazioni precolombiane fossero per necessità ghiotte di carne di cane. Un'abitudine scemata con il passare degli anni, specie nelle isole del Pacifico dopo il contatto con le popolazioni occidentali, che storicamente hanno sempre avuto più benefici dal trattare bene i cani che dal mangiarli. Detto che nel mondo musulmano la carne di cane è investita dello stesso bando dell'impura carne di maiale, l'unica zona del mondo dove si mangia con relativa convinzione rimane il Sud-est asiatico.
Storicamente in Cina la dieta del popolo era quasi vegetariana, ma considerata la scarsezza di proteine animali, mangiare il cane era un'abitudine diffusa, anche se accadeva una, due volte l'anno. Ma con il miglioramento delle condizioni economiche dell'area le cose stanno rapidamente cambiando. Lo scorso aprile, Taiwan è stata la prima nazione asiatica a bandire per legge il consumo di carne di cane. La Carta di protezione degli animali approvata dal Parlamento prevede multe fino a 10mila euro per chi mangia carne di cane (o di gatto). Taiwan già nel 2001 aveva proibito la vendita, ma nessuna legge ne puniva il consumo, una volta largamente diffuso. A Hong Kong il bando al consumo e alla vendita era stato emesso prima, nel 1997, ma allora era ancora colonia inglese. In Cina, invece, oggi mangiare carne di cane è tollerato, visto che non c'è una legislazione in merito. Se a Pechino è rarissimo trovarla nei menu, l'abitudine persiste tre le minoranze di origine coreana del Nord Est del Paese e in alcune regioni del Sud, specie nel Guangdong, intorno a Canton. Il caso più discusso è il Festival della carne di cane di Yulin, 2mila chilometri a sud di Pechino, nella regione autonoma del Guangxi. La tradizione vuole che nei giorni del solstizio d'estate si consumi carne di cane perché si crede che aiuti a regolare il metabolismo e a tenere lontano il caldo. Ma il festival in questione è tutt'altro che una tradizione antica: pare infatti sia iniziato a fine anni Novanta su spinta dei macellai locali.
Nonostante le pressioni delle organizzazioni animaliste le autorità quest'anno non hanno introdotto nessun bando, anche se hanno preso le distanze dalla manifestazione spiegando che non è organizzata dalla municipalità. Non potendo occuparsi della luna, si occupano del dito.Osvaldo Spadaro
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