Sono state fatte ispezioni sulla mura già lesionate?

C’era chi si era rivolto a un amico ingegnere, chi a un geometra, in molti, tra gli abitanti dell’Aquila, si erano preoccupati delle crepe comparse sui muri dopo le continue scosse sismiche. Sono parecchie decine infatti gli edifici dell’Aquila a cui lo «sciame sismico» aveva già provocato lesioni più o meno gravi prima del terremoto catastrofico, quello del 6 aprile. Bisogna tener presente che nei mesi scorsi la città era stata colpita da centinaia di scosse, un movimento tellurico praticamente continuo che aveva già messo a dura prova le abitazioni del centro storico. Soprattutto il sisma del quarto grado Richter del 30 marzo, che aveva anche spinto il sindaco a chiudere le scuole. Dal punto di vista scientifico non c’è alcuna prova che lo sciame sismico precedesse una scossa così forte e dunque non c’erano gli estremi per evacuazioni generali.

Ma resta da verificare se si dovessero consolidare (o in casi limite evacuare) edifici dove si erano aperte grosse crepe nelle stanze e dove i muri vibravano a ogni scossa. I controlli su questi palazzi lesionati sono stati sufficientemente approfonditi?

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