Sospese le puntate su Atalanta-Cagliari Scherzo all’italiana?

Il tabloid britannico Sun ha dedicato ampio spazio nel numero di ieri al pareggio fra Chievo e Catania, ampiamente previsto in settimana dai bookmaker, e ne ha parlato come di un «italian job». L’articolo rivela che oltre 2,2 milioni di euro sono stati puntati sul risultato di questa gara attraverso l’agenzia Betfair: una somma anomala in assoluto, addirittura fuori da ogni logica se riferita ad un unico operatore, a due squadre praticamente sconosciute nel Regno Unito e a una partita neppure trasmessa da quelle parti. Clamoroso anche l’ammontare delle scommesse (260mila euro) sul risultato finale di 1-1. Fatto sta che giovedì scorso sette bookmaker inglesi hanno sospeso il gioco. «Abbiamo registrato tutte queste puntate e abbiamo deciso di non accettare più scommesse», ha dichiarato David Williams di Ladbrokes. Più esplicito uno scommettitore di professione: «Fin da mercoledì molti giocatori erano convinti di come sarebbe andato a finire l’incontro e hanno puntato una montagna di soldi sul pari». Il Sun non parla esplicitamente di combine, ma sottolinea una serie di coincidenze insolite.
In Italia i concessionari avevano sospeso le scommesse su Chievo-Catania nel pomeriggio di martedì, insospettiti dall’incredibile volume di gioco non solo sul pareggio, ma anche sul risultato esatto di 1-1. Quello verificatosi sul campo. Per la cronaca la quota di partenza sulla «x» era scesa fino a 1,50 prima dello stop. L’Amministrazione dello Stato, in seguito ai warning degli operatori italiani, ha avvertito la Federcalcio che a sua volta ha avviato un’inchiesta acquisendo informazioni sull’andamento della partita oltre che sui flussi di gioco per far luce su una eventuale combine. A dimostrazione di come i bookmaker rappresentino le prime sentinelle del gioco in campo sportivo e non solo. Le società interessate hanno respinto ogni addebito ricordando come il risultato di parità fosse quello più plausibile indipendentemente dal mercato delle scommesse. Ma non si tratta del primo caso nel 2010. In precedenza i concessionari avevano denunciato l’anomalo flusso di denaro sul pareggio di Gallipoli-Grosseto, poi finito 2-2. Ieri alle 14 hanno chiuso il gioco su un’altra partita di Serie A: Atalanta-Cagliari, in programma nel turno infrasettimanale di domani pomeriggio. Fuori da ogni logica il movimento sulla vittoria dei bergamaschi quotata a 1,90.
Ma cosa si può fare? O meglio, c’è qualcosa da fare? Raffaele Palmieri, presidente di Sicon, detta una proposta interessante attraverso le colonne del nostro giornale: «In casi simili limitiamoci a rimborsare le puntate facendo capire ai quattro furbastri del quartiere che il nostro sistema è impermeabile a certi comportamenti. Ci attendiamo una forte presa di posizione da parte dell’Amministrazione dello Stato per impedire alle scommesse sportive di fare la fine di quelle ippiche.

A sua volta la Figc, che da noi operatori riceve in tempo reale l’andamento del gioco, deve fare la sua parte per rendere il calcio sempre più credibile». Nel frattempo in Inghilterra si parla di italian job. Bella figura.

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