Sotto il Castello rifiorisce la galleria della Ghirlanda

Lungo 500 metri, largo uno e mezzo e alto quasi tre, il tunnel è tra il parco e il fossato. Proteggeva la parte più esterna dell’edificio

Un pezzo di Castello ritorna ai milanesi. Dal 26 gennaio infatti sarà di nuovo possibile visitare la Galleria della Ghirlanda, il percorso sotterraneo che corre lungo le mura difensive, tra il fossato e il parco, per intenderci. I 500 metri di percorso per 1,60 metri di larghezza e 2,80 di altezza, sotto una volta a botte di mattoni rossi che si snodano a ferro di cavallo, permettono non solo di fare un tuffo nel passato, ma anche di comprendere meglio la struttura del Castello.
Il progetto di restauro, promosso dall’assessorato ai lavori pubblici e da quello alla cultura di Palazzo Marino, grazie al prezioso contributo della Fondazione Cariplo, hanno infatti permesso di approfondire le conoscenze sul percorso della Ghirlanda, sulla storia del Castello e sui leggendari cunicoli che compongono la Milano sotterranea, recuperando, al tempo stesso, ambienti un tempo ostruiti da terra e macerie. Uno dei ritrovamenti più importanti emersi durante il restauro è la chiusa, ora finalmente visibile, di uno dei canali che portavano acqua al fossato. I lavori, iniziati il 2 maggio 2006 e terminati il 24 agosto scorso, hanno richiesto il paziente lavoro di sette operai specializzati, che in molti tratti hanno dovuto eseguire lo scavo a mano, armati di solo scalpello e pennellino, e di 50 camion che hanno trasportato macerie e detriti depositati nel tempo. Dopo 13mila ore di lavoro, per un costo complessivo di circa 700mila euro, sono state riportate alla luce la pavimentazione originaria in cotto, ripuliti i mattoni delle pareti e della volta, e installato un nuovo impianto di illuminazione. Molto soddisfatto l’assessore Bruno Simini: «Quest’anno abbiamo stanziato 80 milioni per opere pubbliche di rilievo culturale, quasi il 20% dell’intero bilancio comunale».
La strada coperta della Ghirlanda, che serviva alla difesa di quella parte di Castello esterno alla cinta urbana, fu probabilmente fatta edificare da Francesco Sforza dopo il 1454. L’intero complesso faceva parte del sistema di fortificazioni esterne alla fortezza, denominato Recinto della Ghirlanda e costituito da un giro di mura munite di torri circolari e da un fossato che permetteva di controllare il castello e di accedere alle torri della Ghirlanda che difendevano il fossato esterno, verso il territorio extraurbano. Due gli accessi, sulla destra dal lato della fermata Lanza, a sinistra da un cancello in corrispondenza del ponticello del Rivellino santo spirito.
Nel Cinquecento la strada coperta fu inserita nell’intero sistema difensivo dalla fortificazione chiamata Tenaglia. Durante le seconda guerra mondiale, invece, la strada coperta fu dotata di un impianto di illuminazione e adibita a rifugio antiaereo.
Dalla galleria, sopravvissuta alle demolizioni avvenute a fine Ottocento e negli anni Cinquanta per la costruzione della prima linea della metropolitana, partivano a raggiera otto passaggi che conducevano ad altri edifici esterni e alle vie di fuga al castello. Ed è proprio questo uno degli aspetti più affascinanti emersi dal restauro: un’intera città sotterranea e un labirinto di cunicoli e percorsi di mattoni rossi collegano edifici e monumenti del centro. «Da Sant’Eustorgio - racconta la guida che ci accompagna nella visita - c’era un condotto che portava alle colonne di San Lorenzo e su fino al Duomo.

Non solo, sembra che gli Sforza avessero scavato questi sottopassaggi per raggiungere direttamente la Sagrestia di Santa Maria delle Grazie. Alcuni anziani milanesi mi hanno raccontato che dal Ticinese si poteva arrivare al Castello camminando nel sottosuolo».

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