Anche i canali Discovery si fanno affascinare dalla droga di Saviano

Lo scrittore protagonista sul Nove di docu-fiction sui boss di camorra, 'ndrangheta e narcotraffico

Anche i canali Discovery si fanno affascinare dalla droga di Saviano

Se Roberto Saviano, il massimo esperto mondiale di marketing personale e di abilità mediatica, ha scelto i canali Discovery per la sua prima «serie factual», allora vuol proprio dire che il giovane (in Italia) network è stato consacrato nell'Olimpo dei canali nostrani. Si, perché lo scrittore di Gomorra porterà dal 4 ottobre sul Nove, il canale in chiaro del gruppo, una docu-fiction (cioè, una serie realistica) intitolata Kings of Crime. E, indovinate di cosa tratterà? Risposta esatta: camorra, 'ndrangheta e droga. Del resto, il giornalista che ha raggiunto la fama planetaria ed è diventato l'icona di tutte le sinistre del mondo scrivendo un romanzo sulla criminalità napoletana, sa bene che quel filone si può spremere ancora a lungo. Dunque, in tre puntate (esportate anche sul mercato internazionale), Saviano racconta la vita dei re del crimine («Per far conoscere - spiega - le biografie di chi governa le strade»): si comincia con Paolo Di Lauro, il boss napoletano a cui lo scrittore si è ispirato per il personaggio di Don Pietro Savastano di Gomorra, a seguire nella stessa serata un'intervista al collaboratore di giustizia Maurizio Prestieri, per vent'anni uomo di fiducia del boss. Le puntate successive sono dedicate a El Chapo, il feroce narcotrafficante messicano e ad Antonio Pelle, boss invisibile dell'ndrangheta calabrese. Ovviamente - come ci ha abituati Saviano - le biografie (prodotte con ZeroStories) sono estremamente documentate, corredate di intercettazioni, interviste, atti giudiziari e raccontano personaggi e intrecci malavitosi poco conosciuti al grande pubblico. «Il nostro obiettivo - spiega infatti Saviano, iniziando il discorso al solito grattandosi la testa, durante la conferenza stampa di presentazione del palinsesti di Discovery ieri a Milano - è quello di avvicinare i ragazzi a questi temi, tralasciati dal dibattito nazionale che si occupa solo di immigrazione. Gli stessi ragazzi che si vedono serie come Gomorra e che possono essere interessati a capire i meccanismi che stanno dietro alla malavita. Per questo abbiamo scelto un'aula universitaria per la parte del racconto, in modo da renderlo quasi scientifico».

Saviano a parte, i canali Discovery (in tutto 13, tra cui Nove, Real Time, DMax, Giallo, Focus, K2 e Frisbee), che di stagione in stagione nel nostro Paese crescono sempre di più, si presentano alla ripartenza stagionale con alcune novità e molti dei programmi che ne hanno costruito la fortuna, su tutti quelli di Real Time. Basti pensare che Bake Off (cui si aggiunge Junior Bake Off) di Benedetta Parodi ha esordito con un ottimo 8,5 per cento di share totale. Soffermandosi sul Nove, il canale più giovane e in chiaro (sul digitale al tasto 9) che si sta facendo largo tra il pubblico generalista, oltre a Saviano, propone, dal 22 settembre, la seconda stagione di Fratelli di Crozza, che si ripresenterà con l'imitazione del ministro Minniti («Siamo molto contenti del primo anno di Maurizio - risponde Laura Carafoli, responsabile contenuti Discovery - sia come ascolti, sia come impatto sui social sia come ritorno economico). Antonino Cannavacciuolo, oltre a Cucine da incubo e O' mare mio, si butta anche in una specie di sit-com sulla sua vita privata, con moglie e figli. Al giornalista Peter Gomez il compito di intervistare personaggi come Emilio Fede, Lele Mora, Alex Schwarzer e Vittoria Schisano e, sempre sul solco dell'approfondimento, ci sarà anche una serie intitolata Tutta le verità sui casi di cronaca nera come quello di Sarah Scazzi.

Ieri sera è ripartito Top Chef Italia e sono previsti eventi con Siani-De Sica, Carlo Cracco e la coppia Morandi-Rovazzi.

Sul fronte sport, ancora in discussione la trattativa con la Rai per le Olimpiadi, di cui Discovery ha i diritti in esclusiva e che la tv di Stato dovrebbe, in parte, mandare in onda.

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