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Auditel, il maxi-ritardo sugli ascolti televisivi diventa un caso politico

"Proprio oggi, guarda caso, dopo lo "scontro" di ieri sera tra Fazio (RaiUno) e Giletti (La7), l'Auditel va in tilt. Che dire... a pensar male si fa peccato... ma spesso ci si azzecca". Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati

Auditel, il maxi-ritardo sugli ascolti televisivi diventa un caso politico

"Proprio oggi, guarda caso, dopo lo "scontro" di ieri sera tra Fazio (RaiUno) e Giletti (La7), l'Auditel va in tilt. Che dire... a pensar male si fa peccato... ma spesso ci si azzecca". Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. I dati sugli ascolti televisivi di domenica sono arrivati in ritardo, intorno alle 18, a causa, specifica la stessa società, di "un inconveniente tecnico", ovvero "il rallentamento di un server di Nielsen", cioè la società che materialmente gestisce la rilevazione per conto di Auditel, e questo comporta "un doppio controllo della produzione" prima di diffondere i dati.

"Il grave ritardo della diffusione dei dati Auditel alimenta nuovi dubbi sul meccanismo di rilevazione degli ascolti televisivi. Ancora un incidente, ancora un disservizio, dopo il grave caso della pubblicazione dei nomi delle famiglie del panel nel 2015. Stavolta siamo di fronte ad un ritardo di oltre sei ore sull'elaborazione e diffusione dei dati. Cosa è successo? Perché non ci sono comunicazioni ufficiali? Come fa il servizio pubblico, socioAuditel, ad accettare il perdurare di una gestione così opaca e senza trasparenza? Chi controlla l'operato dell'Auditel?", ha tuonato su Facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. "Se Auditel sbaglia, commette errori o causa disservizi - ha proseguito Anzaldi - non c'è alcun sistema di controllo. In altri Paesi, come gli Stati Uniti, esistono forme di verifica, sondaggi di opinione finalizzati ad offrire periodicamente validazioni delle rilevazioni con i meter.

Perché in Italia non si fanno? È urgente definire con chiarezza nuove forme di controllo sulla rilevazione degli ascolti televisivi, che non hanno solo una valenza di carattere pubblicitario ma servono, in particolare per il servizio pubblico, a valutare l'efficacia delle trasmissioni e l'interesse degli utenti".

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