Non capita spesso che una commedia nera/action scateni polemiche. È successo con Kick-Ass 2 di Jeff Wadlow, secondo capitolo delle disavventure di supereroi fatti in casa, tratto dai fumetti di Mark Millar e John Romita, che aveva già ispirato tre anni fa Kick-Ass. L'interesse sul sequel, nelle sale italiane dal 15 agosto, è esploso quando Jim Carrey, che nella pellicola interpreta il Colonnello Stars and Stripes, ha annunciato su twitter, che non avrebbe supportato la promozione del film, per le scene troppo violente. «Ho girato Kick-Ass un mese prima di Sandy Hook (il massacro in Connecticut in cui un ventenne ha ucciso la madre e 26 persone in una scuola elementare) e ora in buona coscienza non posso supportare quel livello di violenza. Mi scuso con gli altri coinvolti nel film - ha scritto l'attore, impegnato nelle campagne per il controllo delle armi -. Non me ne vergogno ma eventi recenti mi hanno portato a cambiare idea». A Carrey ha risposto l'autore del fumetto Mark Millar sul suo forum ufficiale: «Come a Jim anche a me fa orrore la violenza reale (per quanto io sia scozzese) ma Kick-Ass 2 non è un documentario. Nessun attore si è ferito girandolo. Questa è fiction, e come Tarantino e Peckinpah, Scorsese e Eastwood».
Il dibattito innestato da Carrey ha avuto l'effetto di moltiplicare l'attenzione su Kick Ass 2, come ha sottolineato Millar in una recente intervista con Slash Film: «I contatori di fagioli alla Universal calcolano che tutto questo ci abbia portato pubblicità per cinque milioni di dollari, il che è fantastico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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