Tanti editori e scrittori tra i numerosissimi lettori che si sono recati a porgere l'ultimo saluto a Roberto Calasso, fondatore e presidente della casa editrice Adelphi, morto nella notte tra 28 e il 29 luglio a Milano, all'età di 80 anni. La cerimonia si è svolta ieri mattina, alle 11, nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano, a pochi passi dal Duomo.
La chiesa durante le esequie era completamente piena, nel rispetto delle norme anti Covid, e molte persone sono rimaste in strada. La Messa funebre è stata officiata da padre Daniel Balditarra, scrittore e assistente spirituale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Seduti nelle prime file i familiari di Calasso e i vertici della casa editrice.
Durante l'omelia il sacerdote argentino con cittadinanza italiana ha mostrato una copia di Memè Scianca, uno dei due ultimi libri scritti da Calasso (l'altro è Bobi, dedicato a Roberto Bazlen, critico e traduttore tra i fondatori di Adelphi). Partendo dal volume di memorie autobiografiche dell'infanzia, padre Daniel ha ripercorso il ruolo di scrittore ed editore di Calasso elogiando «la sua impresa editoriale e il suo impegno umanistico».
Tra gli autori e gli intellettuali presenti Massimo Cacciari, Tullio Pericoli, Giuseppe Tratteur, Teresa Cremisi, Ottavio Fatica, Antonio Franchini importante editor di Giunti.
Dopo il funerale, il feretro è stato trasferito nel cimitero veneziano di San Michele in Isola, che ospita le tombe di molti personaggi illustri, tra i quali il coreografo Sergej Diaghilev, il musicista Igor Stravinskij, il musicista Luigi Nono, e il poeta e scrittore (Premio Nobel per la letteratura nel 1987) Iosif Brodskij,
al quale Roberto Calasso fu legato in vita da una lunga amicizia. L'assessore Filippo Del Corno presente alla cerimonia ha anticipato che Milano dedicherà una strada al grande editore, una strada «legata ai suoi luoghi».
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