«Io e te è la mia prova di maturità. Per la prima volta interpreterò me stesso». Pierluigi Diaco raccoglie il testimone estivo del pomeriggio di Raiuno da Caterina Balivo. Lo fa con un nuovo programma in onda fino al 6 settembre dal lunedì al venerdì alle 14.
Come è nato il progetto?
«La direttrice di Raiuno De Santis mi ha chiamato, le ho illustrato la mia idea, ci abbiamo lavorato insieme, sono contento che si sia fidata. Cercheremo di mettere insieme il gossip leggero, il costume, i sentimenti, le interviste a personaggi importanti».
Le è dispiaciuto essere etichettato come uno dei volti della Rai sovranista?
«Il mio primo programma in Rai risale a oltre 20 anni fa, avevo iniziato minorenne con Italia Radio. Andavo a Piazza del Gesù o a Via delle Botteghe Oscure a raccogliere le voci dei politici. Poi Gigi Marziali, con mia grande sorpresa, mi propose un programma di musica su Radio Rai. Non è questione di sovranismo. Di sicuro mi riconosco in una rete che vuole rappresentare le varie anime di questo Paese».
Da Diaco in molti si aspettano un one man show.
«Con me ci saranno Sandra Milo che si occuperà delle lettere e la bravissima Valeria Graci. Il sottotitolo del programma potrebbe essere Non è Diaco. Ero un ragazzo arrogante pieno di certezze, saltavo scuola per suonare la chitarra a Villa Ada con il mio amico Alex Britti. Nel tempo per soldi o per snobismo ho valorizzato la vis polemica. Oggi, dopo anni di analisi ho trovato un equilibrio e sono pronto a interpretare me stesso. È una liberazione».
Lei è stato per anni identificato come un giovane polemista. Si sente pronto per il pubblico di Raiuno?
«Innanzitutto ho 42 anni e quella stagione è finita anche anagraficamente. Inoltre non ho mai avuto un pubblico giovane, Linus dice che ho inghiottito un pensionato. Mi cibo di costume e sentimenti, leggo Mani di fata, Intimità, Diva e Donna, voglio capire il Paese in cui viviamo. E sono orgoglioso di parlare a un pubblico che è migliore di come viene raccontato».
Ha già chiara la direzione del programma?
«Non ci sarà copione, punto su una televisione jazz, all'insegna dell'improvvisazione che si costruisce in diretta. A Sandra e Valeria soltanto in tarda mattinata svelerò il tema della puntata. Voglio che tutti possano parlare, cerco tempi dilatati senza interruzioni. E sono ossessionato dal rispetto della lingua italiana».
Mostra una certa diffidenza verso i social.
«Non pubblico mai foto private, il privato si trasforma spesso in una patetica fiera della vanità per chi è già in tv o in radio. Sono i social che devono parlare di tv e radio, non viceversa».
Cosa le ha consigliato Costanzo, suo mentore?
«Mi ha consigliato di andare lento, è affettuoso e presente, il suo sostegno mi commuove. D'altra parte la sua è una scuola rigorosissima».
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