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Il principe Andrea è di nuovo nell'occhio del ciclone

Non c’è pace per il principe Andrea, di nuovo sotto i riflettori a causa di un’altra presunta amicizia pericolosa con il magnate Peter Nygard, mentre i legali del caso Epstein gli chiedono di iniziare a collaborare

Il principe Andrea è di nuovo nell'occhio del ciclone

Per il principe Andrea i 60 anni non saranno una data da ricordare. Il compleanno, che cade proprio oggi 19 febbraio, è stato funestato dalle conseguenze dello scandalo Epstein. Il duca di York dovrà rinunciare agli onori pubblici e accontentarsi di una festa “basso profilo” in cui sembra che alla lista degli invitati si sia affiancata quella delle defezioni (a partire da Harry e Meghan e, come riferisce Vanity Fair, gran parte della nobiltà inglese).

Questa non è che la punta dell’iceberg. Al principe Andrea non è bastato ritirarsi a vita privata dopo la disastrosa intervista alla BBC. I suoi guai continuano a rincorrerlo senza sosta. Vanity Fair riporta che il figlio prediletto della regina Elisabetta sarebbe stato di nuovo travolto dalla tempesta a causa di un’altra presunta amicizia pericolosa. Stavolta a farlo finire nei guai sarebbe un sospetto legame con il magnate finlandese Peter Nygard, accusato di molestie sessuali da dieci donne, di cui tre minorenni all’epoca in cui si sarebbero svolti i fatti.

Finora Nygard non è stato condannato per i reati che gli vengono contestati, però vi sarebbero diverse accuse a suo carico diventate di dominio pubblico di recente. Tutte quante racconterebbero di episodi avvenuti tra il 2008 e il 2015. Il nome del principe Andrea sarebbe stato associato a quello di Nygard per un motivo molto semplice. Sembra che nell’estate del 2000 il padre delle principesse Beatrice ed Eugenia abbia trascorso una vacanza nella villa del magnate alle Bahamas. Questa lussuosa abitazione, però, sarebbe stata il tragico teatro dei presunti stupri. Ora, nessuna delle donne coinvolte nel nuovo scandalo Nygard ha ancora accusato il duca di York.

Inoltre possiamo notare che le date del soggiorno del duca a casa del tycoon e delle presunte violenze non coinciderebbero. Tuttavia non è da escludere che vengano alla luce ulteriori accuse e che persino i tempi vengano stravolti. Questo ulteriore legame tra il principe Andrea e un personaggio che appare controverso non fa altro che infangare l’immagine della royal family, oltre che del figlio di Sua Maestà. È già la seconda volta che il duca di York si ritrova invischiato in vicende spinosissime, in cui non sempre è facile distinguere tra verità e bugia. Anche se stavolta nessuno ha fatto il suo nome, un’ombra gigantesca ha ormai oscurato la personalità di Andrea.

Un’ombra che si estende ai Windsor e ciò non piacerebbe affatto alla regina Elisabetta, poiché rischierebbe di offuscare e vanificare le iniziative, i progetti e gli impegni di tutta la famiglia reale britannica. Non basta. Nell’ambito dello scandalo Epstein Andrea di York ha sempre respinto le accuse di violenza sessuale mosse da Virginia Giuffre. La donna avrebbe avuto solo 17 anni all’epoca dei presunti fatti. Il principe avrebbe chiesto di poter dare un contributo alle indagini in corso, in modo da tentare di far luce su una vicenda che lo vede coinvolto in prima persona.

A quanto pare, però, questo aiuto non sarebbe mai arrivato. Il procuratore di New York, Geoffrey Bernan, sostiene che da parte del principe Andrea vi sia stata “zero collaborazione” al caso Epstein. Ogni tentativo di interrogare il duca sarebbe puntualmente caduto nel vuoto. Per questo motivo persino l’avvocato delle accusatrici di Epstein, Lisa Bloom, avrebbe lanciato un appello al figlio della regina, affinché faccia la sua parte in una situazione che non può essere trascinata all’infinito. La Bloom ha dichiarato: “Ora, più che mai, è importante che Andrea di York faccia un passo avanti e collabori con le autorità” e ha puntualizzato: “Le vittime chiedono giustizia, ascolti le loro voci”.

Forse per Andrea di York è venuto il momento di uscire dal silenzio e, se può, difendere se stesso e la royal family, oppure prendersi le sue responsabilità e salvare la sua famiglia.

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