Retequattro si prende una boccata d'ossigeno

Una boccata d'ossigeno. Visiva e mentale. Ieri sera Retequattro ha mandato in onda i primi due documentari della nuova serie Planet Earth della BBC coraggiosamente in prima serata. Un bellissimo lavoro realizzato con grande sforzo produttivo dalla tv inglese che, per una sera, invita il pubblico tradizionalista, popolare e meno avvezzo ai canali digitali, alla pay tv e tantomeno allo streaming, a vedere qualcosa di diverso dalle soap, dai talk, dalle indagini di cronaca nera, dall'intrattenimento facile. E, sinceramente, poco importa, almeno per una volta, quanto racimolerà di punti di share: è un regalo agli spettatori Mediaset con la speranza che lo sappiano apprezzare.

Ieri sera sono andati in onda gli episodi dedicati alle isole e alle montagne. Immagini spettacolari in alta definizione, colonna sonora perfetta e racconto avvincente e raffinato per fare di un documentario un'opera cinematografica, per mantenere alta l'attenzione dello spettatore. Una qualità pari a quella cinematografica grazie all'impiego da parte della Natural History Unit di BBC di risorse tecnologiche d'avanguardia, come stabilizzatori di immagine, droni e telecamere a sensore. Tecnica d'avanguardia che rende visibile l'invisibile e possibili le sequenze dedicate agli animali, ricche di dettagli senza precedenti.

In una delle prossime puntate, quella dedicata alla vivibilità delle città, verrà mostrato il Bosco Verticale, l'edificio ideato da Boeri Studio che il Council on Tall Buildings and Urban Habitat ha definito il «grattacielo più bello ed innovativo del mondo», ideale mix tra sostenibilità e vivibilità.

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