Cultura e Spettacoli

Tre giorni al buio: nuova frontiera ​della pornografia

Il pornodivo lancia la sfida a 50 sfumature di grigio: "È brodino da ospedale". E presenta Tre giorni di buio: "Con me si entra su set XXX"

Tre giorni al buio: nuova frontiera ​della pornografia

"Scrivere è più impegnativo dei set hard". Parola di Franco Trentalance, 440 film e 24 premi internazionali in 18 anni di carriera da attore porno, oggi anche autore di un romanzo, Tre giorni di buio, thriller edito da Ultra e ambientato nel mondo dell’hard, scritto insieme a Gianluca Versace, che sarà in libreria dal 18 febbraio.

Protagonista del romanzo è il pornodivo internazionale Luca Graf, che si presenta confessando di essere stanco dei set a luci rosse. "Luca ha qualcosa di mio, ma la nausea - scherza Trentalance - ancora non mi appartiene, al limite un pò di stanchezza, tanto che ultimamente ho rallentato il passo, più che altro faccio da special guest". Anche perché da quando ha iniziato a lavorare il mercato è cambiato: "Ormai il porno è quasi tutto sul web, che è in mano agli americani, e in Europa - spiega - si produce meno".

Insieme a Rocco Siffredi, Trentalance è uno dei pochi porno attori sdoganati anche a livello mainstream, con collaborazioni alla radio, apparizioni al cinema e in tv, dove ha anche partecipato al reality La talpa. Dopo aver pubblicato la sua autobiografia Trattare con cura, uscita cinque anni fa, ora il 47enne bolognese torna in libreria, con un noir ambientato nel suo mondo: "Tanti libri parlano di porno ma nessuno scrittore ha passato più di 5 minuti su un set, che è un posto cinico dove arrivi, ti devi eccitare alla svelta e fare il tuo lavoro". Il mondo del porno, comunque, non è tutto uguale: "Come in qualsiasi lavoro c’è quello di categoria A come quello di serie C, io non sono Al Pacino ma - scherza - di fronte a una telecamera modestamente ci so stare". Quando era all’inizio della carriera "al supermercato vedevo che gli uomini mi riconoscevano, ma facevano finta di niente perchè erano con le mogli", oggi invece le donne sono anche loro consumatrici di video hard: "Sono più sciolte di un tempo, ma se vedono film porno - nota - è più per aggiornarsi che per eccitarsi". Che anche le signore si trastullino sui siti per adulti lo si evince anche da un certo cambiamento avvenuto nelle loro parti intime: "La patata depilata viene dal porno, negli ultimi anni sono spariti i peli perchè nell’hard - spiega l’esperto - sono banditi perchè si deve vedere la penetrazione". Ma visto che l’hard è così diffuso, non c’è il rischio - viene da chiedere - che condizioni la sessualità degli adolescenti? "Per me c’è il porno sano, con gente che fa sesso, forte, energico e disinibito, ma sempre a livello di show, e c’è - risponde - un porno cattivo, con dominazioni, finti stupri e finti incesti, che non dovrebbe essere accessibile come l’altro. A inizio carriera l’ho fatto ma appena ho potuto dire la mia mi sono rifiutato, non voglio essere il tramite di questo tipo di eccitazione".

I traumi dovuti alla sessualità sono anche all’origine della malattia mentale del serial killer che, nel suo romanzo, tortura e uccide alcuni attori porno, finché non viene smascherato dal protagonista. Se questo romanzo avrà successo, potrebbe essere il primo della serie del "porno-investigatore" Luca Graf. Intanto Trentalance massacra la versione cinematografica del primo capitolo di un’altra serie: "Ho trovato 50 sfumature di grigio un brodino da ospedale e una trasgressione da salotto. L’unico pregio del film è che si parli di sesso apertamente, anche se per far digerire l’argomento - nota critico - il protagonista deve essere ricco, bello e intelligente, il classico principe azzurro che ha rovinato intere generazioni. Comunque, in mezzo a tanti falsi moralisti, meglio 50 sfumature di niente".

Nonostante il sesso occhieggi ovunque, per Trentalance "in Italia se ne può parlare solo con bon ton, si dice perchè c’è il Vaticano, ma è un alibi, siamo noi italiani che non siamo coraggiosi nemmeno nell’ammettere le nostre passioni". Lui le sue le dichiara con orgoglio ma le tiene anche sotto controllo: "Mangio solo una volta al giorno, perchè il mio motto è 'la testa comanda e il corpo ubbidisce'". Una disciplina sviluppata con il tiro all’arco, sport di cui è istruttore, e con la filosofia zen, che gli è utile anche nel lavoro, dove si è guadagnato il soprannome di "gentiluomo del porno".

Ora si cimenta con la scrittura, consapevole che "se Cracco scrivesse un romanzo tutti si aspetterebbero che ci mettesse qualcosa di cucina, da me - ammette - il pubblico pretende qualcos’altro".

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