Prima visione

Francese: lingua morta, almeno per gli italiani. Lo si deduce dal fatto che Les Aventures extraordinaires d’Adèle Blanc-sec, di Luc Besson diventa Miss Adèle e l’enigma del faraone. Che Mademoiselle Adèle suonasse strano? Eppure pochi fumetti come quelli di Tardi (pronuncia: Tardì) sono tanto francesi. Uscite fra 1976 e 1978, le quattro puntate delle imprese di Adèle sono riunite ne Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-sec e offrivano in partenza al regista una sceneggiatura illustrata. Che Besson segue quando gli pare. Ma, quando s’allontana da Tardi, non fa mai meglio di lui.
Si è tra 1911 e 1912. Al Museo di scienze naturali di Parigi un grosso uovo s’è schiuso in una vetrina, liberando uno pterodattilo, che cresce e imperversa su città e cittadini.
Louise Bourgoin, ex annunciatrice tv delle previsioni meteorologiche, è Adèle, giornalista in una Francia dove il lavoro femminile, specie intellettuale, è considerato con diffidenza. È fresca d’Egitto: qui - emula ante litteram di André Malraux in Cambogia - ha sottratto la mummia di un medico del faraone. Intanto polizia, naturalisti, fotografi cercano l’animale. Perché un uovo vecchio di millenni s' è schiuso? Chi ha provocato il fenomeno?
Il libro di Tardi si permette finezze e allusioni, come quelle a Louis-Ferdinand Céline, allora adolescente. Dettagli che sono muti per pubblici stranieri, meno inclini alla letteratura e ai suoi autori. Così il film di Besson leviga tutto, alla maniera americana, fra una stanca farsa sui poliziotti francesi precursori di Clouseau e lotte col mostro che non spaventano nemmeno un bimbo.
Abiti e ambienti sono confacenti e c’è modo di osservarli, se non altro per tenersi svegli.

Ma gli effetti speciali sono modesti. E la parte egiziana della vicenda - che permette d’introdurre il caso della sorella catatonica (Laure de Clermont-Tonnerre) di Adèle da guarire - pare modellata su Indiana Jones. Peccato: Tardi precedette Spielberg.

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