Zeman non parla, Totti dice che preferisce stare zitto altrimenti rischierebbe la squalifica. E' questo, forse, un caso di omessa denuncia? Che cosa sa il grande capitano della Roma e non può dirlo, illustrarlo, spiegarlo? Che cosa sa Zeman che parla di stile degli altri e di sistema da rifondare ma, all'atto di circostanziare la denuncia, condivisibile, sceglie il silenzio?
E' un calcio bellissimo quello nostrano, dove un arbitro nato a Cisternino ma iscritto alla sezione di Roma, sospende per nebbia la partita di serie B tra Varese e Grosseto (risultato di 3 a 0 per i lombardi) a otto minuti dal termine. Il brindisino si deve essere spaventato, non ha atteso i tre quarti d'ora regolamentari, non si è ricordato del maestro Collina che arrivò a oltre ottanta minuti prima di prendere la grande decisione, ha spedito tutti nello spogliatoio nonostante i calciatori di entrambe le squadre si fossero detti disponibili e disposti a ultimare la partita. Niente, adesso Varese e Grosseto dovranno giocare 8 minuti, i toscani si caricheranno di nuove spese e così i lombardi per l'uso dello stadio e annessi.
Chi paga? Castrignanò, lo escludo.
E' un caso di omesso arbitraggio. Siamo tutti omessi, dimenticati, ci sono puntini di sospensione che seguono i nostri pensieri e le nostre parole ma la giustizia sportiva si apre e si chiude come una fisarmonica, un giorno alza la voce, un altro non trova le parole, un altro ancora allarga le braccia non sapendo e non potendo fare.
Sta di fatto che quelli della Roma americana, del new deal, di un football finalmente nuovo, hanno gli stessi vizietti di sempre e tra i lamenti degli interisti, quelli dei romanisti e altre cose simili, mentre la Juventus corre in testa alla classifica, sembra di essere ritornati ai favolosi anni Duemilaquattro, Duemialcinque, Duemilasei. Chi vuole intendere intenda. Altrimenti ometta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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