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Via ai saldi di Capodanno. Cartellini, crollo del 20%. E ora il fisco gela i club

Causa virus, alle big serviranno fantasia e prestiti. Intoppo sul decreto crescita per lo sport

Via ai saldi di Capodanno. Cartellini, crollo del 20%. E ora il fisco gela i club

È partita la caccia ai botti di Capodanno. Colpi di mercato che potrebbero dare la svolta alla stagione delle big di Serie A, catapultandole verso gli ambiti traguardi. Una sessione che sarà caratterizzata dallo spettro del Covid-19. La pandemia ha, infatti, messo in ginocchio le società, che saranno costrette a sfruttare ingegno e fantasia per sopperire alle casse vuote come spiega l'ex ds del Genoa Stefano Capozucca, artefice di acquisti del calibro di Milito e Thiago Motta: «Il Covid ha provocato perdite intorno ai 400-500 milioni di euro per i club di A, inutile nasconderlo. Sarà un gennaio in tono minore negli investimenti. Mi aspetto un crollo del 20% sui prezzi dei cartellini: tanti dirigenti utilizzeranno la formula del prestito con obbligo di riscatto al raggiungimento di determinate condizioni».

Eppure chi vuole vincere lo scudetto o conquistare un pass Champions non potrà sottrarsi dal ritoccare l'organico. A partire dalla capolista Milan. Per la difesa il nome caldo è quello di Simakan dello Strasburgo: col giocatore c'è già l'accordo per un contratto fino al 2025, mentre resta da trovare l'intesa con i francesi. L'alternativa è un altro ventenne: Lovato del Verona, per il quale i gialloblù hanno declinato la proposta di 5 milioni più Duarte. In casa nerazzurra Suning non intende operare sforzi particolari nella sessione invernale e toccherà autofinanziarsi con le cessioni dei cosiddetti esuberi (Nainggolan, Eriksen, Perisic e Pinamonti) per regalare a Conte gli innesti richiesti: un nuovo laterale sinistro (piace Alonso del Chelsea), un centrocampista e una punta (Gervinho e Lasagna gli attenzionati).

Pronta a puntellare il proprio roster anche la Roma che è tentata dal riaccogliere, rigorosamente in prestito, il figliol prodigo cinese El Shaarawy dallo Shanghai Shenhua (a patto che si decurti lo stipendio...) e cerca un laterale destro (fari puntati su Frimpong del Celtic). Pure la Juve attende sorniona occasioni low-cost: il nome che stuzzica Paratici è sempre quello di Milik (in scadenza col Napoli) e valuta Llorente per 6 mesi. I bianconeri intanto provano a giocare d'anticipo bloccando per l'estate, in sinergia col Cagliari, l'americano Reynolds (FC Dallas). Infine il Napoli, pronto a cogliere un'opportunità, magari un laterale mancino (Emerson Palmieri in prestito dal Chelsea) se dovesse partire uno tra Ghoulam e Malcuit. De Laurentiis proverà a piazzare Milik (valutato 15 milioni), per non perderlo a zero. A proposito di rapporti conflittuali: regna sempre il gelo tra il Papu Gomez e l'Atalanta (già preso l'esterno Maehle dal Genk), possibile l'addio ma senza sconti. Percassi chiede 10 milioni.

Intanto l'Agenzia delle Entrate rischia di assestare un altro duro colpo ai conti del pallone: stop agli sgravi fiscali per il calciomercato, una circolare interpretativa toglie ai professionisti sportivi la possibilità di accedere agli incentivi previsti dal Decreto Crescita 2019 per i cosiddetti lavoratori "impatriati". Una cosa diversa dalla flat tax da 100mila euro sui redditi esteri di cui per esempio usufruisce CR7.

Tale regime non è al momento applicabile agli sportivi professionisti perché manca ancora il decreto attuativo. Resta ora da chiarire chi dovrà pagare il conto: i calciatori o i club?

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