Armani, sei fuori. L'eurosogno è finito

A Istanbul l'Olimpia va in fuga, ma si fa riprendere. L'Efes vince 101-95

Armani, sei fuori. L'eurosogno è finito

Armani fuori dall'Europa dopo averla sognata e meritata per due tempi sul campo dell'Efes. Una storia già vista e questa sconfitta(101-95) fa malissimo perché la nostra corazzata, resta fuori dai play off, un regno dove le squadre del nostro basket non arrivano da 5 anni.

Sembrava un sogno la prima parte giocata da un'Armani che era squadra, lavorava bene in difesa, scoprendo che Omic poteva essere finalmente utile alla causa. L'Efes era come imbambolato, difesa col piumino dopo aver chiuso sul 24 a 20 i primi 10'. L'Armani più bella con Nedovic a creare un più 11 all'intervallo: 53-42 per Milano.

Sembrava che tutta la fatica avesse un premio, ma come troppe volte quest'anno appena è calata l'attenzione difensiva, nel momento in cui l'ex Kruno Simon è diventato più letale di un cobra. Quando Milano è andata a più 13 si è spenta la luce, nessun aiuto difensivo, ognuno per se, come se la testa fosse stata colpita da una pallonata: parziale tremendo di 12-0 per i turchi, una stangata che faceva malissimo anche se alla fine del terzo quarto c'è stata una reazione, ma il 74-69 pesava come il parziale di 32-16. Ataman ruotava i suoi uomini, cercando i punti deboli con la coppia francese Moermann e Beaubois, ma Milano ritrovava se stessa dopo essere andata sotto di 12. Finale a fruste alzate, ma quelle di Milano erano di zucchero e lentamente l'Europa si allontanava. Peccato davvero nella notte del collettivo con James a 17 punti, Nedovic a 16 con 4 assist suntuosi, Micov a 14 come Kuzminskas meno amletico del solito, Tarzewski a 11 ben supportato nel ruolo da Omic (6),Nunnally 10. Cavalieri che hanno perso la testa dopo la corazza difensiva dei primi due quarti, una mal della pietra che si è ripetuto troppe volte per essere un caso anche se la notte di Simon (17) e Micic (16) completava il lavoro degli europei di Ataman, certo più bravi degli americani a parte qualche sprazzo di Larkin.

Una tristezza più che una delusione, una notte magica finita dentro il Bosforo con l'amarezza di aver regalato appena si è spenta la luce sul solito tiro

da 3 un 9 su 25 finale dopo il 6 su 12 dei primi 20'. Calo degli zuccheri, fuga dalla vittoria. Non ci voleva dopo il capolavoro della Virtus arrivata fra le prime 4 nella Champions FIBA dopo aver rimontato sul Nanterre.

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