Ora che la proprietà dell'Inter batte bandiera cinese, almeno mezza Milano spera nel miracolo e nel ritorno della grande Inter. Al di là che il Dragone voglia o meno spendere ingenti capitali per ridare smalto al club, non tutto è così semplice come sembra. Le regole di fair play finanziario imposte dalla Uefa vincolano infatti la capacità degli investimenti dei club calcistici ai risultati di esercizio. Certo una soluzione si può sempre trovare anche se, probabilmente, non così lineare come molti tifosi immaginano. Insomma Suning non potrà spendere a suo piacimento nella prossima stagione del calcio mercato. E tanto meno potrà farlo il club che, penalizzato da un debito di 500 milioni circa e da risultati netto in profondo rosso (l'ultimo esercizio si è chiuso con perdite per 140 milioni), supera di poco i 160 milioni di fatturato.
È bene prima di tutto sgombrare ogni dubbio dal campo: nelle casse dell'Inter finirà solo una minima parte del valore dell'operazione che ha portato Suning al 68,5% del capitale. Secondo quanto finora trapelato sull'operazione i cinesi dovrebbero entrare nel club con un aumento di capitale compreso tra i 70 e i cento milioni. Troppo poco per ripianare la situazione finanziaria della squadra.
Non è un caso che, in una simile situazione, il club sia nel mirino del fair play finanziario fino alla stagione 2017/2018, e abbia dovuto sottoscrivere un accordo transattivo con vincoli stringenti tra cui il tetto a un deficit (differenza tra costi e ricavi) massimo di 30 milioni. Gli strumenti in mano agli investitori per tornare protagonisti del calciomercato sono quindi relativamente pochi. La sola via possibile per accrescere le disponibilità di spesa è quella di aumentare i ricavi che, tuttavia, nel calcio sono legati a doppio filo agli investimenti. Una soluzione potrebbe essere quella di passare dalle sponsorizzazioni, magari facendo leva sul network che, presumibilmente, circonda il nuovo proprietario. Per il Manchester City e il Paris Saint Germain un simile percorso ha funzionato. Ma occorre fare attenzione: non può trattarsi di operazioni con parti correlate, ovvero Suning non può utilizzare le sponsorizzazioni per far pervenire fondi all'Inter. Un'alternativa potrebbe essere quella di passare dagli investimenti nelle strutture negli stadi.
Se le regole non
cambiano il club, nel 2019, sulla base di un piano industriale approvato dalla Uefa, potrà accedere a un accordo volontario che allenti le rigide regole di fair play sugli investimenti per un periodo di tempo determinato.
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