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Azzurre diventate "davvero" professioniste

Con l'Islanda Gama e compagne attese al riscatto dopo il flop con la Francia

Azzurre diventate "davvero" professioniste

D'accordo, la Francia era la Francia, una squadra ampiamente non alla nostra portata: loro tutte professioniste, noi sulla strada per diventarlo, e con il Lione campione d'Europa in carica a fare da spina dorsale della nazionale transalpina era prevedibile una sconfitta. Certo, così larga e così demoralizzante anche no, con le francesi a gestire il secondo tempo come se fosse un'amichevole, dopo aver segnato cinque gol in 45 minuti. Però l'Italia all'Europeo femminile di calcio non può essere così giù di tono e la reazione è d'obbligo, anche perché sulla carta le prossime avversarie non sembrano insormontabili. A partire da stasera (ore 18, stadio del Manchester City femminile), da un'Islanda che è dietro le Azzurre nel ranking, tanto quanto il Belgio, l'altra rivale del girone. Ci vuole comunque una reazione, perché le ragazze della Bertolini erano arrivate con buonissime sensazioni alla rassegna continentale, e non vorremmo che la doccia gelata subita contro la Francia si ripercuotesse in maniera ancora più negativa sul morale.

Alcune delle nostre non sono al meglio, a partire da Sara Gama, che però è la leader e la capitana, quindi è quasi impossibile da lasciare fuori, mentre si attende di capire se Valentina Cernoia sarà della partita dopo la positività al Covid. Con lei in mezzo al campo sarebbe tutta un'altra storia. La vera buona notizia è lo stato di forma di Martina Piemonte, che ha segnato il gol della bandiera all'esordio, e che con ogni probabilità affiancherà la Girelli davanti.

L'Islanda, come detto, non è una squadra insormontabile anche se l'ultimo precedente di un anno fa era terminato 1-1. E sempre 1-1 è finito l'esordio delle nordiche in questa competizione contro il Belgio. La stella è Sara Bjork Gunnarsdottir (tutti i cognomi delle donne islandesi finiscono in -dottir, che significa figlia di), fresco acquisto della Juventus dopo aver vinto la Champions col Lione. Rientrata a marzo dopo aver avuto il primo figlio, questa centrocampista totale in patria è un'istituzione, visto che per due volte dal 2018 in poi è stata eletta sportiva islandese dell'anno, davanti anche agli atleti maschi.

Un altro nome conosciuto è quello di Gudny Arnadottir, difensore, che invece ha giocato nel Milan e nel Napoli.

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