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Battaglia di un giorno tra Sonego e Nole Ma la spunta il Djoker

Lorenzo vince su Rublev, top-10 come Thiem, a mezzogiorno, poi cede con il n°1 in serata

Battaglia di un giorno tra Sonego e Nole Ma la spunta il Djoker

Una giornata da dio, quasi come fosse un titolo di un film. Lorenzo Sonego quasi non ci credeva, lui in semifinale contro Novak Djokovic, la doppia fatica dopo l'ennesima rimonta contro Rublev. Perché bisogna sempre crederci, e soprattutto - come ha detto lui - «bisogna sempre affrontare le difficoltà con il sorriso». E allora: come non poteva Roma non innamorarsi di un ragazzo così? Che sognava da bambino il suo giorno da dio del tennis, proprio al Foro Italico: «Sì è un sogno: ho cominciato a giocare a 11 anni pensando a un momento come questo. E adesso ci sono arrivato».

Un giorno da dio in due puntate, due partire da cuore d'oro e da cuore Toro, l'unico di questo sabato, lui che studiava da calciatore con la maglia granata ma a 13 anni scelse definitivamente la racchetta. E che importa che alla fine in finale ci è andato Djokovic, quel che conta è stata la battaglia, il non arrendersi mai, neanche ai due match point nel secondo set che stava già consegnando la partita ai posteri. Lorenzo Sonego è così: c'è sempre una possibilità fino all'ultimo punto, chiunque si trovi davanti.

Davvero una giornata da dio, praticamente una miniserie cominciata al mattino contro il russo numero 7 al mondo: un set per prendere il coraggio e cominciare a sfoderare colpi affinati e migliorati negli ultimi mesi. Ma soprattutto tanta intelligenza tennistica, con Rublev che finisce per perdere la testa nel delirio di un Grand Stand riempito a metà che sembra comunque stracolmo, e con Lorenzo che alla fine si gode il suo premio: giocarsi la finale contro il numero uno del mondo, anche lui capace di una rimonta quasi impossibile (sotto un set e un break) contro Tsitsipas. Intervallo.

Si riprende alle 18.30, e il tabellino dei testa a testa vede curiosamente Sonego 1-0 contro il numero uno al mondo. Era successo a Vienna, a fine ottobre, con un 6-2, 6-1 che aveva fatto il giro del mondo. Ma allora Nole aveva appena saputo che sarebbe stato il re della classifica anche per il 2020 e aveva le ruote scariche. Ieri, insomma, sarebbe stata un'altra storia, nella prima semifinale a Roma di un tennista italiano dal 2007, quell'anno in cui Volandri ci arrivò facendo fuori Federer. E sembrava tutto scritto dopo il primo set vinto facile da Djokovic, ma con Sonego niente è già scritto: il serbo avanti 6-3 e poi 6-5, e poi ancora 4-2 nel tie break. Niente da fare: si va al terzo. Poi, certe partite, vengono risolte dall'esperienza, basta un piccolo passaggio a vuoto e il tennis si consegna al suo dio maggiore. Finisce così, con un abbraccio, un sorriso e gli applausi sinceri del numero uno. Oggi insomma sarà ancora una volta Nadal-Djokovic. Ma che giornata, Lorenzo.

Quarti uomini: Sonego b. Rublev 3-6, 6-4, 6-3; Djokovic b. Tsitsipas 4-6, 7-5, 7-5. Semifinali uomini: Nadal b. Opelka 6-4, 6-4; Djokovic b. Sonego 6-3, 6-7, 6-2. Donne: K. Pliskova b. Martic 6-1, 3-6, 6-2, Swiatek b. Gauff 7-6, 6-3. Finali oggi: h 14.30 K.

Pliskova-Swiatek (Supertennis), h 17 Nadal-Djokovic (Sky e Italia Uno).

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