Buffon ottimista: "Abbiamo 2 risultati". De Rossi s'infortuna

Nell'intervallo tensione negli spogliatoi. La Fifa: controlli antidoping a 7 "ticos"

Buffon al rientro con la Costa Rica
Buffon al rientro con la Costa Rica

Dallo spogliatoio costaricano dello stadio di Recife è subito arrivato il «selfie», postato dal difensore Gonzalez, con i giocatori della Costa Rica che festeggiano l'incredibile qualificazione agli ottavi. «Stiamo facendo la storia, è come un sogno», così il match winner Ruiz. Ma sui due successi dei «Ticos» (il 14 avevano battuto l'Uruguay) incombono i sospetti della Fifa: addirittura sette i giocatori, tra cui lo stesso Ruiz, convocati per il controllo antidoping contro i due dell'Italia. I calciatori prescelti hanno trascorso la notte a Recife e raggiungeranno i compagni in ritiro solo oggi.
Tensione nell'intervallo del match: rissa sfiorata all'ingresso degli spogliatoi, soprattutto tra i giocatori in panchina (tra questi Sirigu). Motivo: il mancato rigore non concesso per il fallo di Chiellini. Solo l'intervento di Prandelli e dello staff tecnico evita il peggio e riporta la calma. Intanto in casa azzurra arriva un'altra tegola dopo il ko: probabile contrattura al polpaccio per De Rossi, a rischio per l'Uruguay.
«Come ci si rialza da una botta così? Considerando che anche in caso di pareggio non sarebbe cambiato niente perché avremmo dovuto vincere con l'Uruguay - così Gigi Buffon, al rientro dopo lo stop con l'Inghilterra -. E nella débâcle odierna è stato importante non subire il secondo gol, ora abbiamo a disposizione due risultati su tre. Siamo delusi, ma è un punteggio clamoroso solo per chi pensa che ci siano ancora delle cenerentole in competizioni come il mondiale». La prima iridata di Cassano non resterà indimenticabile: «Ora è fondamentale recuperare le energie, dobbiamo e possiamo fare una grande partita contro l'Uruguay».
A proposito del clima, Pirlo e soprattutto Thiago Motta non sposano la tesi del tecnico. «Situazione peggiore di Manaus», così lo juventino.

«I costaricani sono più abituati - sottolinea il giocatore del Psg - hanno potuto dare intensità al loro gioco, facevano più pressing e ripartivano. Va bene che il ct dica che il caldo non c'entra, abbiamo fatto degli errori, ma il problema fondamentale è stato il caldo e non è una scusa».

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