Tevez nella storia, un 10 da 10. Sorpresa Bonucci: play aggiunto

Buffon, poco più di 50 parate per lo scudetto: uno dei migliori della sua carriera. Llorente gringo triste y solitario, per Pirlo meno partite ma punizioni, reti e assist

Tevez nella storia, un 10 da 10. Sorpresa Bonucci: play aggiunto

9 BUFFON

Dice la statistica che ha parato poco meno dell'80 per cento dei tiri subiti. Ovvero, poco più di una cinquantina di parate per vincere lo scudetto: uno dei migliori della sua vita. Difficile ricordarlo così continuo, brillante, determinante e rassicurante per la difesa. Anche para rigori. Se il fuori campo non è eccelso, tra gossip e attività industriale, in campo è tornato Superman.

6,5 BARZAGLI

Annata da calma e gesso. Poche presenze. Poche ma buone.

8 BONUCCI

La lontananza di Barzagli ha fatto intuire i miglioramenti difensivi. Uno dei segreti della Juve di quest'anno. Eccellente playmaker aggiunto. Eppoi c'è quell'istinto del gol.

7 CHIELLINI

Il numero uno della banda Juve per cattiveria agonistica. Ma gli piace tanto il rischiatutto.

6 OGBONNA

È rimasto un'idea di difensore. Quest'anno più tranquillizzante.

6,5 CACERES

L'infortunio gli ha tolto molte partite da titolare. Quando ha giocato ha dimostrato di essere da scudetto.

6,5 VIDAL

Un po' re e un po' reuccio. Non sempre regale. Stagione controversa, tra fatiche sconosciute, esuberanza a basso regime, buchi nell'acqua, oppure gol e assist che contano. Di tutto un po' per rendersi utile, non sempre indispensabile.

7 POGBA

Deve aver sofferto il post Brasile, come capita a chi gioca un mondiale per la prima volta. Talvolta incatenato nel vezzo della prima donna: tanto piumino e non gladiatoria veemenza. Ma quando si è ricordato di avere il futuro nei piedi, eccolo trasformarsi nel mister 80 milioni. Eppoi… segno e son desto.

7,5 MARCHISIO

La mira non è stata quella degli anni migliori. Ma il suo giocare è stata la miglior ancora del centrocampo in assenza di Pirlo. Ha gestito ruolo e interpretazione da grande giocatore: diverso dall'architetto ma diversamente utile.

7 PIRLO

Meno partite del solito, anche la percentuale dei passaggi lunghi non è esaltante. Ma poi sono punizioni, assist e gol che contano. Il tempo passa e va, il motore ogni tanto scoppietta, il gran senso tattico attenua il ritmo lumacone. Eppure ti fa veder sempre la migliore idea di calcio.

7 PEREYRA

Bella sorpresa: dove lo metti rende. Ideale alternativa a Vidal. Ma non solo.

5,5 LICHTSTEINER

Doveva essere anno di sbornia per il troppo correre degli anni passati. Sbuffa e impreca, poco determinante.

6,5 EVRA

A Manchester giocava molto di più, qui ci ha fatto vedere il peso degli anni. Ha preso fisicità e credibilità calcistica con il passare dei mesi. Non proprio esaltante nella media cross.

6,5 PADOIN

Jolly perfetto, soprattutto improvvisato terzino di fascia. Molto scolastico, ma non c'è di meglio. E pazienza se ha zoppicato in momenti puramente difensivi.

6 STURARO

Raccoglie quel che altri hanno seminato. Con qualcosa di suo: tonico nel gioco dei contrasti. Si può dare di più.

7 MORATA

Gol in tutte le salse: testa, destro e sinistro. Preferibilmente in area. Ha fatto intuire la stoffa del goleador, ma il bon bon sarà ancora tutto da scartare. Quest'anno ha sciolto solo il fiocco: inizio difficile, poi è sbocciato “bum bum” Morata.

6 LLORENTE

Gringo triste y solitario. Ci sono volute 9 partite per vederlo in gol. Ogni tanto ha ricordato il generoso Ciccio (Graziani) in versione bianconera. Non proprio una santificazione.

5,5 COMAN

Sapore del frutto acerbo, profumo di erba fresca. Ma sono sprazzi. Nulla di più.

10 TEVEZ

Dieci come a tutti i 10 che hanno fatto storia nella Juve. Fantastico uomo gol e trascinatore, trequartista e artista. Ha stretto un patto con Allegri: libero di giocare in avanti, soldatino rigoroso quando c'è da difendersi. Così san fare i campioni. Ha regalato alla Signora l'incanto e rinnovato la tradizione del 10 che ti conquista: da Sivori a Platini, da Zidane a del Piero.

6 STORARI, RUBENS, PEPE, DE CEGLIE, MARRONE, ROMULO, ASAMOAH, MATRI

Hanno giocato poco e niente. Ma Simone Pepe merita l'asterisco del ben tornato.

9 ALLEGRI

Dimostra che un tweet ti allunga la vita: lo dica con un «fiuuh»! O che spenni i mollaccioni! Doveva scalare l'Everest ed è arrivato in vetta.

Alla squadra ha regalato pazienza e insegnato varietà di gioco e di moduli difensivi. Ha scansato i fantasmi (Conte) e le malelingue (arriva uno cacciato dal Milan). Ha dimostrato che anche con questa Juve si poteva vincere.

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