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Il Coni vara l'operazione medaglie pulite

Il presidente Malagò affida ai Nas il controllo antidoping: "Diventano i padroni di casa. Niente sconti a chi bara"

Il Coni vara l'operazione medaglie pulite

Il Coni lancia l'operazione medaglie pulite. E il suo presidente, Giovanni Malagò, dimostra di avere la fantasia per lo spot e un'idea per lo sport. Contestabile, oppure no, la nuova via per contrastare il doping. «E io penso che ogni medaglia italiana da ora in poi sarà pulita», ha raccontato. Come? Ecco la spiegazione: «Abbiamo sottoscritto un accordo quadro, grazie al quale potremo avvalerci di una collaborazione, con la quale di fatto i Nas diventano i padroni di casa. E questo dimostra che da parte nostra non c'è nessuna volontà nel mantenere il controllo di un tema delicato come quello del doping a tutti i livelli. Quindi dalla valutazione delle persone coinvolte agli aspetti logistici ci sarà una garanzia di terzietà assoluta. Ricordo che, di recente, i Nas hanno stretto unici al mondo una collaborazione con la Wada, l'agenzia indipendente che ha autorevolezza assoluta in materia di doping».
Idea per sentirsi con la coscienza a posto. Ed ora contestate pure, sembra dire Malagò. «Sono molto orgoglioso, credo di aver dimostrato che non volevamo tenerci questo giocattolo. Oggi più che mai, vista l'indipendenza che i Nas avranno sul tema dei controlli a sorpresa, penso che tutti gli atleti di vertice si rendano conto come sia una follia barare, visto che non sarà consentito nessun tipo di sconto, già lo era prima ma ora c'è la conferma ufficiale».
E chissà mai se tutti vivranno felici e contenti. Certo che il calcio non insegna e Malagò, dopo l'operazione medaglie pulite, ha mollato sberle a tutti. La gazzarra fra Juve e Milan per righe e righello alla moviola? «Credo che ci sia un problema di forma ed uno di sostanza: sotto il profilo della sostanza mi sembra che Sky, oinvolta in prima battuta, ha spiegato molto bene lo stato dell'arte della vicenda. Sotto il profilo dei comunicati bisogna che chi rappresenta le istituzioni mantenga sempre il suo stile e con questo ho detto tutto». Appunto, chi vuol intendere.
Ma pure il presidente federale impegnato a lenire i tormenti di Conte, non esce indenne per quel suo libro fatto acquistare in 20mila copie dalla Figc. «Mi permetto di dire che è una di quelle cose che si poteva evitare. Perchè, se non ci sono fini specifici, magari è la classica vicenda che mediaticamente non ha prodotto risultati felici». E il re dei gaffeur è servito. Meglio si impegni con Conte, gli dice Malagò. «Mi sembra che la volontà di Tavecchio sia di rassicurare il ct. Non so neanche quanta distanza ci sia tra le parti.

Mi auguro che non ci sia».

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