Lucia Galli
Ci sono giorni in cui ci sentiamo tutti un po' più fieri di essere un popolo di sciatori e sognatori. Giorni in cui vorremmo perfino anticipare il festival di Sanremo per poterlo poi interrompere correva l'anno 1988 - ed assistere ad un nuovo rito collettivo nello sci alpino. No, Alberto Tomba non c'entra o meglio: il bolognese domani compirà 50 anni e noi, da tre settimane, abbiamo trovato, con Sofia Goggia, una sua erede. Se non (ancora) per quantità di risultati - anche se 6 podi in 22 giorni e 9 gare sono già un buon indizio almeno in qualità. Più di Deborah Compagnoni e Gustavo Thoeni, lei ha puntato sulla varietà ed è diventata la prima azzurra a salire sul podio in 4 discipline differenti. Due podi in gigante, uno in Combinata, uno in superG e due in discesa.
Perché Sofia Goggia è la campionessa che ci è tanto mancata. Ed è un'altra sciatrice che, come Tomba, viene dalla città, anche se la sua Bergamo, con quei due piani di sotto e di sopra è fatta un po' come una montagna. Lei, 24 anni, ha centrato ieri, in Val d'Isère, la terza piazza ancora in una discesa e ha trascinato le compagne in una valanga rosa che non è più una frana. Quarta Nadia Fanchini, quinta Johanna Schnarf, sesta Elena Fanchini. Siamo tornati agli sfavillanti anni '80 e '90? Un suo allenatore, che oggi milita all'estero la descrisse, prima degli ultimi due infortuni che ne hanno rallentato la carriera, come la Tina Maze italiana. Per i non addetti: un endorsement da vera campionessa. La slovena è stata una capace di vincere tutto e proprio oggi, ancora coincidenze della storia, darà l'addio alle gare, non sciando, ma cantando, in uno dei concerti rock più attesi del circo Bianco in Alta Badia dove sono di scena gli uomini in cerca di un disperato riscatto contro le quote rosa.
Ma ladies first e Sofia può esserlo davvero. Con il podio di ieri, alle spalle di un'altra slovena, Ilka Stuhec e dell'austriaca Cornelia Huetter, Miss Goggia ha alla portata un altro sogno, quello di passare al comando della classifica generale. Per ora o per un bel po' si vedrà. Ora è a 31 lunghezze da Mikaela Shiffrin che però non sarà in gara oggi nel superG. Ad un'azzurra non succedeva dal 2003 quando Karen Putzer duellava con una certa Janica Kostelic. A Sofia però poco importa: «Io alla coppa generale non penso». Certamente la vittoria non è lontana, ma nel mondo di Sofia non c'è spazio per gli sconti. «Il podio è sempre bello, ma devo migliorare sui piani se voglio arrivare anche davanti alle altre». Potenza della semplicità e dello stile, quello vero. Quando si è molto sofferto non si guarda quanto in alto si può giungere. E non per vertigine, ma per disillusione.
E lei, che studia scienze politiche, ama Napoleone, Beethoven, i tomi di Aristotele, arrota la erre come solo in Lombardia, la prima foto da star l'ha voluta sul podio con il suo fido cagnolone Belle. Se non è saggezza, questa è Sofia.
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