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Dal Covid al temporale... Ma il Milan non si ferma

Dal Covid al temporale... Ma il Milan non si ferma

Dopo il Covid che ha fermato Ibrahimovic, ieri è arrivata a Milanello anche una tromba d'aria con alberi divelti, campi impraticabili, centro isolato e allenamento trasferito in palestra. Sembra che il destino abbia voltato le spalle al Milan, autore di una striscia strepitosa di risultati e l'incipit nella nuova stagione sotto il segno di Zlatan. Qualcuno, da quelle parti, ha intenzione di praticare qualche macumba. Abbandonando l'esoterico e tornando al calcio, è vero: in Europa league, Calhanoglu, dotato del tocco magico in questi giorni, ha fatto il suo e rimpiazzato al meglio anche il sodale svedese rinchiuso a casa. È ancora vero: il debutto con gol di Lollo Colombo, scoperto e tesserato a 7 anni da Mauro Bianchessi, ha ridato vernice fresca al settore giovanile che molte soddisfazioni ha prodotto nel passato. Ma a nessuno può essere sfuggito quel che è accaduto al cospetto dei norvegesi, con una bella gamba e un discreto bagaglio tecnico, specialmente nel finale quando la prodezza di Donnarumma e uno sfondone giallo hanno evitato il 3 a 3 e il tormento dei supplementari. Sono elementi questi che non possono determinare una qualche accelerazione sul mercato. Le prossime mosse di Maldini e Massara sono praticabili a due condizioni: 1) la cessione di Paquetà in Francia; 2) la qualificazione al girone di Europa league al culmine del viaggio in Portogallo della prossima settimana. Non è soltanto una questione di ricambi ridotti all'osso che pure Pioli ha segnalato senza farne un affare di stato. Piuttosto è preoccupante l'aspetto psicologico tradito dal Milan tornato a mostrare qualche vecchio difetto che la presenza di Ibra da un lato e la striscia di risultati consecutivi avevano cancellato dalla lavagna.

Senza il loro protettore calcistico, invece sono riemerse insicurezze antiche aggiunte alle fragilità dovute in parte alle esibizioni di Gabbia e Theo Hernandez e al contributo finale molto discutibile di Tonali (lontanissimo da una condizione standard) e Krunic, rimasto a Milanello e negato al Friburgo nell'attesa di perfezionare l'arrivo di un quarto centrocampista (Bakayoko l'obiettivo nonostante l'inserimento del Psg di Leonardo). E c'era chi (Rangnick in particolare, ma non solo lui) pensava che Zlatan non dovesse essere riconfermato!

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