Europa ancora vietata a Milano Basta lo scudetto con 20 milioni?

Oscar Eleni

La coperta di Linus del campionato per l'Armani del basket che nell'Eurolega sembra un pupazzo da prendere a pugni con quella difesa fatta col piumino. Domani sera a Varese (Eurosport, 20.45) la squadra più ricca del campionato cercherà il balsamo per curare la batosta casalinga contro il Maccabi: 111 punti subiti, un bel record negativo, anche se i consolatori a servizio diranno che la squadra di Pianigiani ha lottato fino in fondo, andando però a sbattere sugli scogli per l'undicesima volta contro le migliori della superlega, segnando 102 punti, arrivando vicino agli israeliani nel finale. Vicino fino a scottarsi ancora di più.

Consolazioni che andrebbero bene se uno non avesse speso 20 milioni di euro per riempire la nobile cantina di re Giorgio con tanti giocatori stranieri, anche se fra i migliori della serata al Forum è stato il capitano italiano Cinciarini, gli altri nati in questa scuola sempre più modesta sono rimasti a guardare.

Penultimo posto in Eurolega e testa della classifica in campionato. Si spiega tutto e allora perché stupirsi se la federazione ha imposto per la prossima stagione 5 o 6 italiani fissi e 6 stranieri? La chiamano pace, ma dovrebbero chiamarla soluzione logica per toglierci dalla seconda fascia internazionale dove siamo finiti dopo il 2004.

Varese con il saio per contrastare chi ha tutto e di più e se Milano, come sembra pronosticabile, dovesse vincere la sfida che un tempo era grande basket, l'Armani rimarrà in testa insieme ad Avellino o

Brescia che oggi spareggiano in un campionato livellato verso il basso che nelle coppe vede le nostre rappresentati quasi tutte con l'acqua alla gola, segnale evidente di una crisi che soltanto gli ottusi continuano a negare.

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