«Ha ragione Gasperini: i difensori con la nuova normativa introdotta dall'Ifab (l'International Football Association Board) o si mettono la camicia di forza o si tagliano il braccio, altrimenti è sempre rigore da regolamento. L'intenzionalità del fallo di mano e la conseguente decisione discrezionale del direttore di gara, infatti, non ci sono più. A ogni lieve contatto braccio-palla bisogna indicare il dischetto».
Graziano Cesari, ex arbitro internazionale e oggi apprezzato moviolista Mediaset, spegne così le polemiche relative al doppio rigore che ha permesso alla Juve di acciuffare l'Atalanta sabato sera. Il fischietto di Genova spiega a Il Giornale i motivi che hanno prodotto il boom dei penalty, trasformando la Serie A nella patria dei tiri dagli undici metri: «Sono due i fattori che hanno provocato questa impennata. Il primo è da attribuire alla tecnologia: con il Var i contatti e i falli di mano non sfuggono più e puntualmente vengono sanzionati. Inoltre dall'agosto 2019 è stata introdotta una nuova normativa, secondo cui appena la posizione del braccio aumenta di volume, è sempre calcio di rigore. Che ci sia volontarietà o meno da parte del giocatore al momento del contatto col pallone non conta più. I direttori di gara hanno perso ogni tipo di potere discrezionale».
Una normativa la cui rigidità ha alzato dal 18% della scorsa stagione all'attuale 31,5% la percentuale di rigori concessi per falli di mano. Numeri da record, visto che in A si viaggia verso i 160 rigori stagionali (con 6 turni ancora da giocare), mentre in Premier League ne sono stati assegnati la metà (82). Come mai questa discrepanza? Secondo Cesari la colpa è dei nostri difensori: «All'estero fanno molta più attenzione in area, quando affrontano gli avversari. Spesso molti difendono con le mani legate dietro la schiena, proprio per evitare ogni tipo di contatto. Da noi invece c'è stata maggior ingenuità verso la nuova normativa: ecco spiegato il numero incredibile di rigori, si viaggia alla media di quasi uno a partita».
Gli effetti della normativa secondo molti avrebbero dovuto aumentare la spettacolarità delle gare: «Si diceva che la motivazione fosse quella, ma personalmente sono contrario. Il direttore di gara viene depotenziato dato che si annulla la sua capacità interpretativa. Basta calciare in area verso il braccio di un difensore ed è subito rigore. È una regola un po' folle». In futuro però si potrebbe tornare al passato, almeno questo l'auspicio di Cesari: «Giocatori e allenatori sono contrari a questa norma, anche se l'hanno capito un po' in ritardo.
Credo che nella prossima stagione la normativa attuale verrà revisionata e si tornerà alla discrezionalità dell'arbitro sui falli di mano in area di rigore. Anche perché sennò, con un rigore a partita al minimo lieve contatto, non è più calcio, ma siamo alla PlayStation...».
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