I club di Serie A: «Tavecchio e Albertini, ritiratevi»

La Crocerossa intorno al Tav non molla. Ieri hanno azionato tutti la loro sirena: Abodi, presidente della lega di serie B, Macalli, l'immancabile Lotito. Ed ancora una volta la politica ci ha messo naso e questo sarà l'atto di accusa per Malagò e tutto il sistema calcio: aver permesso alla politica di infilarsi fra le crepe. E, per il vero, Abodi ha sollevato il problema: «Sulla vicenda la politica ha giocato una partita impropria e non corretta». Almeno questa l'ha detta giusta. Aggiungendo una nota a margine per Malagò. «Se ha in testa sorprese ce lo faccia sapere. Sappiamo tutti quali sono le condizioni per un commissariamento, sono oggettive». Così il disinvolto presidente del Coni la smetterà di lanciare messaggi di dubbia opportunità.

Parlavano di politica style che, ieri, ci ha fatto sapere di una petizione («Carlo Tavecchio ritirati») firmata da 26.600 persone e lanciata da Khalid Chaouki, parlamentare Pd. «Tutto sarà inviato ai presidenti di Fifa, Uefa e Coni», ha chiarito il tipo in cerca di visibilità. Quasi per incanto è arrivata la replica di Guido Viceconte, senatore Ncd: «Credo che la migliore soluzione per la Figc sia la presidenza Tavecchio, sottoposto a stillicidio per una frase infelice».

L'aria che tira è questa. «Non appoggiamo e non votiamo nessuno dei due perchè per riformare il calcio italiano serve un largo consenso che ora non c'è. Tavecchio e Albertini si ritirino» il senso di un documento firmato da nove club di A, Juve, Roma, Torino, Samp, Sassuolo, Empoli, Cagliari, Cesena e Fiorentina (ma anche Verona, Atalanta e Udinese sono pronte al «No Tav»). Passi indietro? «Vado avanti» la risposta di Tavecchio: «La sostanza del mio impegno non cambia e la stragrande maggioranza delle società mi sostiene». Albertini è stato furbo nel rimandare la palla nel campo avversario. Sintesi: «Cominci il Tav, poi mi adeguo». Analisi: «Si possono sempre fare riflessioni diverse sull'appoggio o meno, ma credo che vadano girate prima all'altro candidato visto che si scrive che la Lega di A appoggia Tavecchio». Che in serata ha lanciato un'idea al Tg1 che sa di provocazione: «Proporrò un consigliere federale per l'integrazione, delegato a combattere la discriminazione razziale. Spero che sia un calciatore».

Il “Sì Tav“ Macalli, invece, ha garantito che non sarà dispersa l'unità della categoria. «E spero che, nel dopo elezioni, non ci massacrino come ora».

Lotito, invece, ha rilanciato un classico contro Albertini: «Sarebbe errato dare in mano la gestione di un'azienda al sindacato, anche se lui se n'è sganciato». La sintesi sta nelle parole di Gino Corioni: «Serve un esterno per la rivoluzione. Abete e Tavecchio hanno rovinato il calcio italiano».

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