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Inter-Bayern, riprovare l'effetto che fa

Perché Bayern Monaco per l'Inter fa rima con vittoria, con il fantastico triplete centrato nel 2010

Inter-Bayern, riprovare l'effetto che fa

Sarà per il nome dell'avversario che riporta indietro all'ultimo grande trionfo. Perché Bayern Monaco per l'Inter fa rima con vittoria, con il fantastico triplete centrato nel 2010. Nomini i campioni di Germania e il pensiero nerazzurro corre all'indietro a quella finale di Champions League vinta al Bernabeu. Stavolta è solo poco più di un'amichevole estiva, ma basta l'avversario per far alzare il tiro a Roberto Mancini per rilanciare l'Inter verso lo scudetto e soprattutto per accelerare il ritorno nell'Europa che conta.

«Noi siamo come il Bayern - il Mancini pensiero che rimbalza dalla Cina -. Si sfidano due squadre importanti che si sono già affrontate in finale di Champions». Forse lo dice anche per ricordare ai bavaresi come finì, però sono due società che attraversano fasi opposte della loro storia: i nerazzurri alle prese con una faticosa ricostruzione perché di fatto sono rimasti fermi a cinque anni fa, alla notte del Bernabeu. Da allora a oggi invece il Bayern ha vinto tre Bundesliga, una Champions dove è anche arrivato in finale un'altra volta e in semifinale in altre due occasioni. Chiamala programmazione tedesca. Invece l'Inter da allora ha cambiato il presidente e allenatori in serie.

Dallo scorso novembre tocca a Mancini. Non ha avuto la bacchetta magica per raddrizzare una stagione culminata con l'esclusione dall'Europa. Ora però vede la luce in fondo al tunnel. La prima parte del ritiro a Brunico gli fa dire che «siamo migliorati come squadra, ora abbiamo nuovi giocatori e spero che riusciremo a giocare per lo scudetto». Non si nasconde l'allenatore dell'Inter che focalizza l'attenzione sul percorso intrapreso dalla sua squadra: «Vogliamo costruire gioco. Stiamo migliorando questo aspetto e speriamo di migliorarlo anche contro il Bayern anche se loro sono venti giorni avanti nella preparazione».

Mancini farà a meno del grande ex della partita, quel Xherdan Shaqiri arrivato a gennaio proprio dal Bayern Monaco, presentato come l'uomo della svolta e sei mesi dopo messo sul mercato. Per il fantasista le solite noie muscolari probabilmente acuite dalle trattative per la cessione in corso. Intanto stasera (diretta Mediaset Premium alle 14 italiane) tocca ancora ad Hernanes agire alle spalle della coppia Icardi-Palacio.

Ovviamente fari puntati su Kondogbia a centrocampo, mentre in difesa dopo i soliti svarioni ammirati anche contro il Carpi sono pronti Montoya e Murillo. Dunque il Bayern per riprovare l'effetto che fa, ma soprattutto perché queste sfide ti fanno «crescere in fretta». E l'Inter non ha più tempo da perdere.

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