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Juve, riecco l'Udinese. Fu l'inizio della fine con l'ultima volta di CR7

La panchina, il gol annullato e poi l'addio di Cristiano a fine mercato che rovinò i piani

Juve, riecco l'Udinese. Fu l'inizio della fine con l'ultima volta di CR7

Un primato l'Udinese di quest'anno lo ha già stabilito: è stata la sola squadra italiana ad avere affrontato la Juventus con Cristiano Ronaldo. Era il 22 agosto e il portoghese aveva cominciato dalla panchina: entrato in campo nell'ultima mezzora, aveva trovato il modo di segnare di testa il gol della possibile vittoria salvo vederselo annullare per un fuorigioco scovato dal Var. Finì 2-2 e di lì a pochi giorni CR7 avrebbe fatto le valigie: la stagione bianconera è sostanzialmente cambiata in quel momento, non essendo poi la dirigenza riuscita a fare altro che ingaggiare Kean per rimpiazzarlo. Lo ha ricordato capitan Chiellini pochi giorni fa: «Siamo la squadra dello scorso anno, senza Ronaldo e con in più Kean e Locatelli. Bisogna avere pazienza e lavorare».

Cinque mesi dopo, Juve e Udinese saranno di nuovo di fronte stasera: la squadra di Allegri sempre impegnata nella rincorsa a un posto in Champions, quella del neofita Cioffi a una posizione di tranquillità per nulla scontata. Anche perché i friulani sono stati recentemente la squadra più colpita dal covid, venendo domenica scorsa travolti 2-6 dall'Atalanta: «Il mio motto è per aspera ad astra così il tecnico friulano ovvero attraverso le asperità fino alle stelle. Per raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo faticare». Come tutti, in realtà. Dopo di che, è chiaro che la partita odierna pare chiusa: vero che la Juve arriva dalle faticacce della Supercoppa, ma l'Udinese sarà in condizioni approssimative e una mancata vittoria dei padroni di casa avrebbe del clamoroso. Allegri per di più festeggerà oggi la panchina numero 300 (davanti a lui solo Trapattoni e Lippi, rispettivamente con 596 e 405) e vorrà farlo con una vittoria. «Serviranno pazienza, tecnica e lucidità le parole del tecnico livornese - Vogliamo invertire il trend contro le piccole. La mia partita più bella di queste 300? Il 3-1 di Madrid, anche se poi siamo stati eliminati. Ce ne sono state tante altre, ma quella è stata incredibile perché avevamo quasi ribaltato il risultato». Per chi non lo ricordasse, la Juventus aveva incredibilmente recuperato lo 0-3 dell'andata intravedendo la semifinale di Champions 2018: un fallo di Benatia su Vazquez in pieno recupero convinse però l'arbitro a fischiare il rigore: espulso Buffon per proteste, Szczesny prese il posto di Higuain ma Ronaldo proprio lui trovò la rete che chiuse i conti.

Gira e rigira, insomma, si torna sempre a CR7. Anche se la Juve ha poi cambiato strada gioco forza, sia per i desideri dell'attaccante che per i costi insostenibili che lo stesso si portava dietro. Il testimone avrebbe dovuto prenderlo Dybala, tuttora però sospeso tra l'essere soltanto un ottimo giocatore e un fuoriclasse: «Ai contratti pensano i dirigenti il parere di Allegri, con ovvio riferimento all'accordo tra la Joya e la società in scadenza il prossimo giugno -. Dal punto di vista tecnico, quando è arrivato dal Palermo, Dybala l'ho cresciuto io: è un giocatore straordinario».

Gli tocca però dimostrarlo ogni volta che scende in campo, per meritarsi i 10 milioni richiesti.

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