Kuzminskas spedisce Milano in finale

L'Armani si prende la sfida chiave a Brescia. Strapotere del lituano ritrovato

Oscar Eleni

Nella notte splendida e splendente di Brescia che lascia il palcoscenico da grande, la Milano da mille colori si prende la 18esima finale scudetto della storia, la terza in cinque anni. Vince l'Emporio (76-70) mentre il popolo della Leonessa, giustamente, si alza in piedi per rendere omaggio a veri guerrieri che ieri hanno rinunciato a un centro per sfidare chi aveva cannoni e aerei. Grandi tutti, ma soprattutto il 35enne Ortner, 11 rimbalzi, e il trovarobe nei posti più strani Brian Sacchetti. Stupendo Landry, eccellente il finale di Michele Vitali.

Per Milano la voglia di stare sul palcoscenico, ma anche il solito vizio di complicarsi la vita: da più 11 a più 3 troppe volte, una danza macabra per chi cerca in tutti i modi di amare uno squadrone a cui, però, è difficile voler sempre bene perché anche nella ricchezza, nella evidente superiorità cerca sempre una scusa per non essere quella che dovrebbe dal primo all'ultimo minuto. Piccolezze che offuscano, ma che sembrano piacere anche a chi dovrebbe riconoscere che la squadra fa quello che vuole mentre gli avversari fanno ciò che possono.

L'uomo dell'ultimo atto viene dalla collina delle tre croci di Vilnius, il ricciolone biondo Kuzminskas rimasto nell'ombra in ruoli non suoi fino a questa recita da protagonista: 24 punti, 5 su 7 da 3, 8 rimbalzi. Naturalmente l'uomo dei sogni è sempre Micov, sarto e chirurgo, mentre Gudaitis è stato l'altro ombrello lituano, stoppatore implacabile, uomo di peso contro avversari sfiniti. Partita speciale anche per Goudelock che dopo aver preso il premio del cecchino d'oro in gara 3 ieri ha servito assist, si è accontentato di 7 punti, ha giocato per gli altri. Certo è più facile farlo quando davanti hai avversari che non avevano dentro quasi più niente, a parte l'orgoglio. Milano sempre avanti dopo una partenza da «grande», un 25-16 che è diventata la tassa che Brescia non è più riuscita a pagare, sotto a rimbalzo, sfinita da una caccia dove il leone, in effetti era quello con la maglia di Milano che le zampate le ha tirate ogni volta che Brescia si riavvicinava.

Stasera a Trento vedremo se i campioni della Reyer

riusciranno a portare i cacciatori delle Alpi alla quinta partita. Sono nei guai, hanno un titolo da difendere proprio contro chi hanno battuto nella finale dell'anno scorso. Ci sarà elettricità, speriamo senza corto circuiti.

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