Il Milan vecchio e baby. Da Giroud a Kalulu è un mix che fa sognare

La punta ha fatto ricredere tutti. Il difensore una scoperta. E i chilometri di Kessie pesano

Il Milan vecchio e baby. Da Giroud a Kalulu è un mix che fa sognare

L'immagine simbolo della serata da vecchio Milan di berlusconiana memoria è quella conclusiva: sul prato del Maradona, in cerchio, si sono stretti e hanno preso a saltellare come bambini all'ingresso nel luna park Ivan Gazidis, Paolo Maldini e Zlatan Ibrahimovic. È il biglietto da visita di questo nuovo e giovanissimo Milan spuntato fuori dalle macerie del duo Fassone-Mirabelli e del famoso e umiliante 0-5 di Bergamo. Adesso che è ritornato in vetta dopo l'ennesimo scontro diretto vinto (il mancato 2 a 0 di Saelemaekers nel finale avrebbe sistemato la contabilità con Spalletti) ha dato luce ai fattori che ne spiegano e certificano il rilancio.

Giroud bomber vero. Ci fu un tempo, all'inizio della stagione, in cui i lazzi e le ironie sul conto del francese si sprecarono. Qualche sprovveduto lo definì in pensione e mal gliene incolse perché poi, come ha spiegato bene Pioli, «avevamo bisogno di uno che conoscesse il metodo per vincere». Giroud, cifre alla mano, è diventato l'uomo della svolta perché i gol, prima si contano ma poi si pesano anche. E i 4 sigilli distribuiti tra Torino, derby di ritorno e Napoli hanno fatturato la bellezza di 9 punti. Da Napoli è tornato con una ferita su un piede e una caviglia distorta: alla fine saltellava zoppicando pure lui e ha scelto di guidare l'auto per tornare a casa dall'aeroporto, a notte inoltrata.

Nuovo Kessie. Il debutto, da tre-quartista mascherato, fu dei più promettenti: a Empoli andò a segno e consentì al Milan di chiudere il dicembre del 2021 con un successo benaugurante. Nel derby di ritorno invece, per 70 minuti, fece cilecca e solo l'ingresso di Diaz al suo posto consentì quel ribaltone famoso. A Napoli Pioli ha ripetuto l'esperimento con una correzione decisiva: in pratica Kessie è diventato il terzo centrocampista, inseguendo Fabian Ruiz a tutto campo e consentendo quindi al Milan di chiudere tutte le linee di passaggio. Ha percorso un bel tot di chilometri tornando al rendimento del passato torneo.

Scoperto il diamante. Se Pioli chiede alla Lega di A date certe e immediate per i recuperi (ma è il Collegio di garanzia del Coni che deve procedere all'ultimo giudizio), c'è anche chi comincia a fare il tifo perché l'Inter resti in Champions così da appesantirne il prossimo calendario. Quello del Milan (con Fiorentina, Sassuolo, Lazio e Atalanta tra gli altri) non è che sia molto agevole. Eppure dietro le quinte si colgono giudizi ammirati nei confronti di un diamante grezzo che è Pierino Kalulu, francese, 22 anni, costato pochi spiccioli, arrivato come terzino e lanciato come difensore centrale. In coppia con Tomori, non ha fatto rimpiangere né Kjaer e nemmeno l'altro assente Romagnoli e ha dovuto misurarsi con la velocità di Osimhen, l'unico vero protagonista in casa napoletana come ha ripetuto anche Arrigo Sacchi. Sarà anche per questo motivo che il Milan non è disposto a svenarsi per la riconferma di Romagnoli il cui sostituto è già da tempo nel mirino (Botman del Lille).

Il primato è infine anche un buon motivo per valutare, con luce diversa, il progetto di Elliott e le scelte fatte dall'area tecnica quando sembrava che le partenze a costo zero di Donnarumma e Calhanoglu dovessero in qualche modo provocare una sorta di declino improvviso. C'è anche una strada diversa per tornare competitivi e il Milan l'ha scoperta.

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